Sud Sudan. Seminario cattolico di formazione per nuovi agenti pastorali nel Paese
Sono trascorsi quasi due mesi dalla proclamazione dell’indipendenza del Sud Sudan,
avvenuta il 9 luglio. Un avvenimento salutato con gioia dalla Chiesa locale, la quale
si è subito messa al lavoro per portare aiuto al neo Stato africano, il 54.mo del
Continente, ma anche uno dei più poveri, soprattutto in conseguenza di una guerra
civile durata oltre 20 anni. Tra le tante iniziative portate avanti dalla Conferenza
episcopale sudanese, c’è anche il Seminario di formazione sui Paesi in confitto, svoltosi
nei giorni scorsi nella Diocesi di Wau e nell’Arcidiocesi di Juba. Organizzato materialmente
dall’associazione “Solidarietà con il Sud Sudan”, l’incontro ha avuto un carattere
inter-congregazionale, con l’obiettivo di preparare personale ecclesiastico adeguato
a servire la nuova nazione tramite l’insegnamento nelle scuole, il servizio sanitario
e l’azione pastorale. Vi hanno partecipato seminaristi, religiosi, studenti della
Scuola infermieristica e giornalisti radiofonici. Tra gli interventi in aula, quello
di Sr. Janice McLaughline, della Congregazione di Maryknoll, la quale ha ribadito
che il governo del Sud Sudan deve garantire la pace e la riconciliazione, un dovere
che rientra pienamente nella gestione amministrativa del Paese. “Pace e riconciliazione
– ha detto la religiosa – sono fondamentali per la leadership presente e futura della
nuova nazione”. “Il disarmo e la smobilitazione degli ex-combattenti – ha aggiunto
– sono una necessità immeditata dopo ogni guerra. Per questo, spero che il contributo
della Congregazione di Maryknoll, presente in Sudan sin dal 1976, possa spingere anche
altre persone a supportare la costruzione della Repubblica del Sud Sudan”. Anche i
giovani, ha ribadito Sr. Janice, “sono consapevoli delle sfide che attendono il Paese
e si rendono conto che occorrerà un’azione unitaria per ricostruire una nazione devastata
dalla guerra. Per molti di loro, l’indipendenza è stato un miracolo che non pensavano
di riuscire mai a vedere”. Infine, la religiosa ha espresso soddisfazione per la decisione
del capo dello Stato, Salva Kiir, di istituire una commissione anti-corruzione e prevenire,
così, la malversazione dei fondi amministrativi pubblici. (A cura di Isabella Piro)