2011-08-25 12:30:51

Pakistan. Ad un anno dalle alluvioni, le donne pagano ancora il tributo più pesante


A distanza di un anno dalle gravi inondazioni che hanno colpito il Pakistan, le donne continuano a lottare per cercare di riprendere la loro vita e recuperare i mezzi di sostentamento. Secondo un rapporto dell’Asian Human Rights Commission, di cui è stata inviata copia all’Agenzia Fides, le alluvioni del 2010 sono state le peggiori che abbiano mai colpito il Pakistan, facendo registrare circa 2 mila morti, 20 milioni di sfollati o danneggiati, oltre ad un quinto del paese rimasto sott’acqua. Questo diluvio senza precedenti ha inflitto danni catastrofici ad un paese già sconvolto dagli effetti della guerra guidata dagli Usa contro il terrorismo. Un anno dopo, nonostante molti sfollati siano ritornati nelle proprie abitazioni, si sa molto poco circa le reali condizioni di vita, spesso contrassegnate da miseria e violenza. In particolare il lavoro delle donne è raddoppiato. Mentre i mariti ed i maschi di casa delle famiglie povere, spesso lavoratori giornalieri, fanno fatica a trovare fonti di sostentamento, le donne sono infatti impegnate nella ricostruzione delle loro abitazioni danneggiate. In alcuni piccoli villaggi e frazioni, lavorano con mattoni e intonaco per rimettere in piedi le loro case fatte di fango e per metà cementate. Non si fermano mai: quando finiscono il loro lavoro raggiungono i mariti per aiutarli nei campi. La perdita dei beni materiali ha aumentato lo stato di povertà e favorito ulteriormente i matrimoni precoci che potrebbero essere limitati se venissero avviati programmi anti povertà per le donne, penalizzate anche da una scarsa assistenza sanitaria. Anche se durante le alluvioni le donne incinte hanno potuto usufruire di assistenza pre e post parto, attraverso campi medici di emergenza, finita la fase di soccorso queste donne sono state lasciate in condizioni molto più vulnerabili. I bambini, non potendo usufruire di una dieta sanitaria adeguata, soffrono di problemi alimentari, in quanto tutte le famiglie che hanno perso il bestiame non dispongono più di latte né di fonti di sostentamento permanenti. Nel villaggio di Dera Shahwala, distretto di Muzaffargarh, uno dei più gravemente colpiti nel Punjab meridionale, sono stati fatti lavori sulle strade, ripristinati argini e corsi d’acqua, tuttavia rimangono i problemi legati ai mezzi di sostentamento. Una delle fonti principali per le donne povere, senza terra, di questa zona è la raccolta del cotone. Con la perdita del raccolto, non sono riuscite a trovare un'alternativa. In alcuni casi, dove la terra è totalmente sovrastata dalla sabbia ruvida non ci sarà più raccolto e questo causerà una riduzione delle risorse dei contadini oltre a privare le donne del loro principale mezzo di sussistenza.







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