Netto calo dell’emigrazione dei messicani verso gli Stati Uniti
L’emigrazione di messicani verso gli Stati Uniti si è ridotta del 30% tra il 2000
e il 2010, mentre per la prima volta in 50 anni si è ridotto a zero il numero degli
immigrati in territorio americano diretti in Messico: sono dati del ministero dell’Interno,
presentati alla stampa da René Martín Zenteno, sottosegretario per le questioni migratorie
del dicastero. Lo riferisce la Misna. Secondo Zenteno la riduzione del flusso migratorio
verso il ‘sogno americano’ è dovuta essenzialmente alla richiesta di manodopera nel
vicino Paese che negli ultimi 20 anni ha toccato il record negativo. Anche le difficoltà
dovute a misure di sicurezza più rigide e ai maggiori controlli contro i 3000 km di
frontiera comune – protetti in parte anche da un muro – hanno frenato gli espatri.
Si è ridotto anche il numero dei centroamericani che entrano in Messico per raggiungere
gli Usa, passati da 450.000 nel 2005 a 148.000 nel 2010. Per Zenteno anche la stabilità
macroeconomica del Messico ha permesso per la prima volta l’accesso di un maggior
numero di cittadini a beni di consumo duraturi, riducendo l’emigrazione.