Il nunzio apostolico in Germania: “La visita del Papa porterà speranza e forza per
la nuova evangelizzazione”
A quattro giorni dalla conclusione della Giornata Mondiale della Gioventù di Madrid,
definita da Benedetto XVI “un evento ecclesiale emozionante”, cresce l’attesa per
il prossimo viaggio internazionale del Papa: dal 22 al 25 settembre, infatti, il Santo
Padre sarà in Germania per il suo 21.mo Viaggio apostolico fuori dall’Italia. Un evento
che porterà “speranza e forza per la nuova evangelizzazione” nel Paese, come afferma
il nunzio apostolico in Germania, mons. Jean-Claude Périsset. Il servizio di Isabella
Piro:
Quattro giorni
insieme al Papa doneranno alla Germania “speranza e forza per la nuova evangelizzazione”.
Esprime questo auspicio mons. Jean-Claude Périsset, in un’intervista all’agenzia cattolica
KNA. “La Chiesa deve proclamare il messaggio di Cristo – dice il Nunzio Apostolico
in Germania – e il Papa vuole incoraggiare la Chiesa a portare a termine questo compito.
E sono sicuro che ci riuscirà”. Soffermandosi, poi, sulle tappe del viaggio – ovvero
Berlino, Erfurt, Etzelsbach e Friburgo – il Nunzio sottolinea: “Il programma dimostra
che Benedetto XVI visiterà la Germania riunita, ovvero prima la capitale, poi Erfurt,
ossia una diocesi dell’antica Repubblica Democratica Tedesca in cui la Chiesa è riuscita
a conservare la fede durante il regime e in cui si trova il Seminario che lo stesso
card. Ratzinger visitò in passato. Infine, il Papa si recherà anche nell’ovest del
Paese, visitando Friburgo”. Tra i vari momenti del programma, mons. Périsset ne sottolinea
due in particolare, che avranno luogo nel pomeriggio del 22 settembre a Berlino: la
visita del Papa al Parlamento Federale e la Santa Messa presieduta dal Pontefice all’Olympiastadion.
Riguardo al primo appuntamento, il Nunzio ricorda che quella del Papa sarà “una visita
ufficiale” e che questo “carattere ufficiale si esprime nel fatto che, in quanto capo
della Chiesa universale, Benedetto XVI renderà visita alle massime autorità dello
Stato”. E a chi si mostra perplesso per la presenza del Papa in Parlamento, il Nunzio
ricorda che “innanzitutto, è stato il Bundestag stesso ad invitare il Pontefice. In
secondo luogo, come altri 179 Stati del mondo, la Germania intrattiene relazioni diplomatiche
con la Santa Sede e ciò permette al Papa di rappresentare, a livello internazionale,
una determinata eredità di valori. Se altri capi religiosi intrattenessero relazioni
diplomatiche con gli Stati, avrebbero anch’essi la stessa possibilità”. Quanto alle
voci su possibili manifestazioni di protesta, mons. Périsset afferma: “La gente ha
il diritto di manifestare. Mi auguro solo che non finisca per insultare i valori religiosi,
ma si rispetti il credo della Chiesa cattolica. Noi esigiamo esattamente lo stesso
rispetto che si avrebbe per un altro responsabile religioso o politico”. Riguardo,
poi, alla Santa Messa nell’Olympiastadion di Berlino, il cui numero di possibili partecipanti
cresce di giorno in giorno, il Nunzio sottolinea: “Il fatto che molti cattolici di
altri Länder e molti stranieri vogliano partecipare a questa celebrazione eucaristica
è un segnale positivo dell’unità della Germania. E dimostra anche che Berlino non
è ‘una città pagana’, come dicono alcuni, ma che la Chiesa è presente nella capitale
ed è ben accetta”. Infine, alla domanda sulla situazione attuale della Chiesa tedesca,
il Nunzio risponde che, nonostante alcune critiche, essa è viva. Anzi: “Le critiche
stesse rappresentano un fattore positivo. Infatti, è proprio perché la Chiesa è viva
e dona il suo contributo che attira le critiche. E ciò dimostra quanto essa sia importante
per la società”.