Filippine. Mons. Ledesma: continuare gli sforzi per la pace a Mindanao
Il presidente della Commissione per il dialogo interreligioso della Conferenza episcopale
filippina (Cbcp), mons. Antonio Ledesma, ha esortato il governo di Benigno Aquino
a continuare i suoi sforzi per una pace duratura a Mindanao, dopo la nuova interruzione
delle trattative con il gruppo indipendentista del Moro Islamic Liberation Front (Milf).
I colloqui erano ripresi lunedì a Kuala Lumpur, in Malesia, ma si sono interrotti
martedì per il rifiuto degli emissari del Milf di accettare la proposta governativa
articolata in tre punti: la firma di un accordo di pace; l’impegno di Manila a stanziare
massicci finanziamenti per lo sviluppo di Mindanao e il riconoscimento della specificità
culturale e storica dell’isola a maggioranza musulmana. Le divergenze riguardano in
particolare il nuovo status della provincia: nella proposta di Manila si parla solo
di autonomia, mentre il Fronte islamico di liberazione Moro, in cambio della rinuncia
alla separazione, chiede un sub-Stato all’interno della Repubblica filippina. Nel
suo appello – riferisce l’agenzia Ucan - l’arcivescovo Ledesma ha invitato l’esecutivo
a non considerare il Milf come l’unico interlocutore possibile per riportare la pace
a Mindanao e a coinvolgere invece tutte le comunità locali, cristiane e musulmane
“che aspirano a una pace durevole”. Iniziato negli anni 70, il conflitto armato a
Mindanao è costato la vita ad almeno 150 mila persone e ha causato centinaia di migliaia
di profughi. La Chiesa filippina è impegnata in prima fila per la riconciliazione
della regione. Tra i frutti più significativi di questo impegno la “Bishop Ulama Conference”,
un organismo che riunisce i vescovi cattolici e i leader religiosi islamici, in un
percorso di riflessione, comunione spirituale, impegno comune per la pace. (L.Z.)