Svolta sul caso Politkovskaia: arrestato il colonnello dei servizi di sicurezza
In Russia, si torna a far luce sull’omicidio di Anna Politkovskaia, la giornalista
di Novaia Gazeta assassinata il 7 ottobre 2006, che all’epoca stava conducendo clamorose
inchieste sula crisi tra Mosca e Cecenia. Dopo l’arresto a maggio scorso di Rustam
Makhmudov, esecutore materiale del’omicidio, oggi è stato emesso un mandato di cattura
nei confronti di Dmitry Pavlyuchenkov, colonnello dei Servizi di sicurezza, accusato
di aver organizzato, dietro pagamento di una somma di denaro, il delitto. Per una
riflessione sulla vicenda, Giancarlo La Vella ha intervistato Domenico Affinito, vicepresidente
di Reporter Senza Frontiere:
R. – Apprendiamo
con cauto ottimismo questa notizia, perché dobbiamo capire meglio le circostanze dell’arresto.
In seconda battuta, ritengo che sia certamente un passo avanti, insieme ad altri che
sono appena stati compiuti. Questi sono segnali positivi, che ci danno la dimensione
del fatto che forse, in Russia, qualcosa sta cambiando. Probabilmente, il premier
Putin ed il presidente Medvedev hanno deciso di avvicinarsi un po’ di più alla libertà
di espressione e di stampa, garantendola.
D. – E’ pensabile, oggi, un’informazione
totalmente indipendente, soprattutto in quelle nazioni che sono i Paesi-guida del
mondo?
R. – Negli ultimi anni, si è allungata la distanza tra i vari
Paesi del mondo, tra quelli che maggiormente garantiscono la libertà di stampa e di
espressione e quelli che invece la garantiscono meno. Abbiamo registrato alcuni timidi
segnali positivi. Rimangono, però, ancora grandi potenze mondiali – sia a livello
politico sia a livello economico, come la Cina – nelle quali questa libertà è ancora
oggi negata.
D. – La mancanza di libertà d’espressione spesso va di
pari passo con la mancanza di altri diritti fondamentali della persona, che prima
o poi vengono calpestati. Questo è un campanello d’allarme da tenere sotto controllo
per il livello democratico di un Paese...
R. – Assolutamente sì. Anzi,
noi definiamo la libertà di stampa e di espressione come un diritto trasversale agli
altri: non più importante, ma quello che garantisce che anche gli altri possano essere
rispettati. Una stampa libera può denunciare la violazione degli altri diritti. Una
stampa che invece non è libera, non può farlo. (vv)