KENYA: I vescovi critici verso un progetto governativo che rischia di emarginare la
Chiesa dal sistema scolastico nazionale
I vescovi del Kenya sono preoccupati da un progetto del governo che vuole aumentare
il numero delle scuole del sistema scolastico nazionale. Nelle scorse settimane –
riferisce l’agenzia Apic il Ministero dell’Istruzione ha, infatti, annunciato l’intenzione
di attribuire lo status di scuole nazionali a 51 istituti di educazione secondaria
provinciali, di cui una ventina però appartengono alla Chiesa. Lo scopo sarebbe quello
di aumentare l’offerta educativa dello Stato nelle aree in cui è carente. Secondo
il Ministero il provvedimento permetterà a ciascuna provincia di avere due scuole
statali e di aumentare il numero dei posti disponibili nelle scuole pubbliche da 18
a 22mila. Diversa la lettura data dalla Commissione per l’educazione della Conferenza
episcopale keniana, secondo la quale l’iniziativa rischia invece di “emarginare” la
Chiesa dal sistema scolastico nazionale. “Anche se il progetto nasce da un’idea nobile
– ha dichiarato il presidente della Commissione mons. Maurice Crowley - temiamo possano
essere penalizzate alcune comunità che attualmente usufruiscono dei servizi educativi
offerti dagli istituti cattolici”. In particolare rischiano di essere colpiti gli
alunni delle fasce sociali svantaggiate che potrebbero non avere i requisiti necessari
per iscriversi a queste scuole. Il vescovo irlandese ha in ogni caso chiesto al governo
delucidazioni sui criteri adottati nella scelta delle 21 scuole e di rispettare l’impegno
del Ministero a versare 25 milioni di scellini (pari a 183.862 Euro) per ogni istituto
cattolico che diventerà scuola nazionale. Mons. Crowley ha inoltre richiamato il governo
sul problema strutturale della mancanza di scuole nelle aree più remote del Paese,
dove è presente solo la Chiesa cattolica: “Il governo deve considerarci come un partner
nel campo dell’educazione invece di ignorarci quando prende le decisioni” , ha detto
il presule che ha comunque confermato la disponibilità della Chiesa a continuare “a
collaborare con il Ministero dell’Istruzione per offrire un’educazione integrale di
qualità” (Apic – ZENGARINI)