E’ in programma per oggi nella città siberiana di Ulan-Ude l’incontro tra il presidente
russo, Dmitri Medvedev, e il leader nord coreano, Kim Jong-il, giunto nella zona in
treno. Al centro dei colloqui, i rapporti economici, la cooperazione energetica e
il programma nucleare di Pyongyang, dopo la sospensione nel 2008 delle trattative
a sei, a cui hanno preso parte - oltre alla Nord Corea e alla Russia - anche la Sud
Corea, gli Usa, la Cina e il Giappone. Sui rapporti tra Mosca e Pyongyang, Giada
Aquilino ha intervistato Vittorio Strada, esperto di cultura russa:
R. – A giudicare
dal rilievo che la televisione russa ha dato nei notiziari alla visita di Kim
Jong-il, si deve dedurre che certamente ci sono interessi in gioco. In senso
generale, la politica estera russa in questa zona geopolitica è stata quella di consolidare
ed estendere l’influenza di Mosca. Tutta la politica di Putin, sostenuta naturalmente
da Medvedev, è quella di ricostituire una zona di influenza su tutta l’area dell’ex
Unione Sovietica e sulla zona limitrofa, quindi anche sulla Nord Corea.
D.
– La visita del leader nordcoreano in Russia giunge quando la Nord Corea non solo
è afflitta da un’annosa crisi economica - e negli ultimi mesi pure da forti inondazioni
- ma anche quando vede sospesi i colloqui a sei sul proprio nucleare, di fatto bloccati
dal 2008…
R. – Questo aspetto, dal punto di vista della politica internazionale
globale, è il punto cruciale. A parte il disastro interno - la situazione è cronica,
con catastrofi naturali che non fanno che peggiorare la situazione già grave di per
sé, a danno della popolazione - il problema centrale, forse, sul piano internazionale
globale è proprio quello che vede aperto un problema riguardante i rapporti tra l’America
e l’Occidente, in generale, e questo piccolo Paese che continua a mantenere un peso
superiore alle sue potenzialità, proprio per la sfida che continuamente lancia alla
comunità internazionale. In tale quadro, è da vedere poi se la Russia vorrà svolgere
insieme alla Cina un ruolo di mediazione per la questione nucleare. (gf)