Meeting di Rimini: in primo piano l'Egitto della "primavera araba", tra speranze
e timori
Al Meeting per l’Amicizia dei Popoli in corso a Rimini si è parlato ieri di una delle
crisi che hanno attraversato il mondo arabo: quella in Egitto, Paese ormai proiettato
verso le prime elezioni libere. Il tema della "Primavera araba" è protagonista da
mesi sulle pagine dei giornali: al microfono di Luca Collodi il prof. Abdel-Fattah
Hassan, esponente politico dei "Fratelli Musulmani" in Egitto e docente di Letteratura
italiana presso l'Università Ain Sciams del Cairo, spiega perché sono infondati i
timori dell’Occidente sulla possibilità che si rafforzi l’Islam radicale:
R. – Io sono
molto ottimista per quanto riguarda il futuro e credo che questi movimenti si affievoliranno.
La nostra esperienza è lunga e posso ribadire che uno dei motivi essenziali dell’estremismo
in Egitto era causato dalla prepotenza, dall’umiliazione subita dall’essere umano
che come reazione cerca di sfogarsi ed "esce fuori" dal giusto itinerario. Se invece
viviamo una vita tranquilla, normale, naturale, in questo modo blocchiamo i motivi
di questo estremismo. Quando sono emersi i Salafiti, forse il mondo occidentale ha
avuto paura che l’Egitto fosse stato "catturato", oppure fosse stato rapito dall’Islam
fanatico… Noi nella piazza abbiamo detto: dovete prepararvi bene alla politica e anche
alla situazione nuova dell’Egitto, dovete ascoltare l’altro, dovete dialogare con
l’altro, partendo dai valori della nostra religione, cioè del rispetto dell’altro.
Dopo le rivoluzioni, secondo me dovremmo tornare alla collaborazione tra di noi perché
i regimi totalitari hanno diviso musulmani e cristiani in Egitto. Noi come Fratelli
musulmani, abbiamo detto che capiamo bene e come Islam moderato e autentico siamo
pronti a difendere con il nostro corpo tutte le chiese dei cristiani in Egitto e l’abbiamo
fatto. Adesso però possiamo unirci e tanto è vero che in questo momento in Egitto
in piazza Tahrir si trovano musulmani, cristiani, liberali… tutti i partiti e tutte
le forze nazionali.
D. – Professor Hassan, lei è un rappresentante autorevole
dei Fratelli musulmani, nei prossimi mesi in Egitto ci saranno elezioni parlamentari.
Quindi i Fratelli musulmani sono pronti per guidare questo cambiamento democratico
del Paese?
R. – A dire la verità noi siamo convinti di una cosa: l’Egitto
nuovo sarà costruito da tutte le forze nazionali perché un solo colore dell’arcobaleno
non riuscirà mai a costruire il nuovo Egitto. La nostra prospettiva è quella di ricandidare
una percentuale del parlamento, in collaborazione con gli altri simboli del nostro
Paese - cristiani, musulmani, wafdisti; Noi non siamo la guida del cambiamento ma
tutte le forze nazionali lo sono, incluso il movimento dei Fratelli musulmani.
D.
– Lei qui al meeting di Rimini una realtà cattolica rappresenta i Fratelli musulmani:
perché questa presenza in Italia?
R. – Non è nuovo per me, fa parte
della mia educazione e della mia formazione, dato che sono “pieno” del mio Islam e
ripeto sempre che il nemico più pericoloso per noi tutti è l’ignoranza: se noi siamo
ignoranti del contenuto vero e proprio delle nostre religioni possiamo diventare musulmani
fanatici, cristiani fanatici, ebrei fanatici. Anche tra i Fratelli musulmani non ho
trovato nessuna contraddizione tra la mia religione e questo comportamento: mi colpisce
e mi piace questo ambiente di amore reciproco, di rispetto, di dialogo, di apertura.
(bf)