L'Incontro dei giovani neocatecumenali a Madrid. Kiko Arguello: le parole del Papa
hanno una grazia speciale sui ragazzi
Dopo i toccanti giorni della Giornata mondiale della Gioventù, Plaza de Cibeles, a
Madrid, si è nuovamente riempita dell’allegria e della fede dei giovani: circa 200
mila ragazzi del Cammino neocatecumenale si sono riuniti per un incontro vocazionale,
presieduto dal cardinale arcivescovo di Madrid, Antonio Maria Rouco Varela. Presenti
altri cinque cardinali e circa 59 vescovi. A intervenire anche gli iniziatori del
Cammino, Kiko Arguello e Carmen Hernandez, assime a padre Mario Pezzi. Il servizio
della nostra inviata, Debora Donnini:
"In questa
celebrazione vogliamo raccogliere i frutti del magistero del Papa e gli vogliamo dire
che siamo disposti a dire sì a Cristo". Lo ha detto il cardinale Rouco Varela nell’omelia
dell’incontro vocazionale con i giovani del Cammino neocatecumenale, che viene generalmente
organizzato dopo la fine delle Gmg. Prima di arrivare a Madrid, i ragazzi provenienti
dai cinque continenti hanno annunciato il Vangelo per le strade in 500 città dell’Europa
e alcuni hanno raccontato esperienze toccanti. Presenti all’incontro anche altri cinque
cardinali, fra i quali il cardinale arcivescovo di Vienna, Christoph Schönborn, e
il presidente merito del Pontifico Consiglio Cor Unum, mons. Paul Josef Cordes.
Ci sono anche 59 vescovi. All’inizio della celebrazione della Parola, è stata ascoltata
una sinfonia sulla sofferenza degli innocenti composta da Kiko che nella sua catechesi
ha sottolineato l’urgenza della nuova evangelizzazione. “Rompete le tavole” diceva
Nietzsche, ma l’uomo che si separa da Dio, sottolinea Kiko, nel suo essere più profondo
rimane distrutto. Cristo invece ha preso su di sé la sofferenza vincendo la morte
e mostrando che la verità non è vivere per se stessi ma amare. A seguire, un momento
di preghiera in grande raccoglimento e quindi le chiamate vocazionali: circa 5 mila
ragazzi, alzandosi e salendo sul palco, hanno manifestato la loro disponibilità a
iniziare un percorso per diventare sacerdoti, 3.200 ragazze per la vita consacrata.
E intanto negli applausi dei giovani e nelle catechesi risuonava ancora forte l’affetto
per Benedetto XVI, al quale questa generazione ormai sente di appartenere.
Durante
l'incontro dei giovani neocatecumenali, la nostra inviata, Debora Donnini,
ha avvicinato uno degli iniziatori del Cammino, Kiko Argüello, e gli
ha chiesto anzitutto di descrivere la missione, all'insegna dell'annuncio evangelico,
che i ragazzi hanno vissuto tra i paesi dell'Europa prima di approdare a Madrid per
la Gmg:
R. - E’ venuto
un gruppo di 270 persone dall’Iraq, un gruppo dalla Palestina, appartenenti al Cammino,
che sono andati nelle zone musulmane, cantando: siamo rimasti sorpresi perché i musulmani
li hanno accolti molto bene. Dappertutto abbiamo avuto delle conversioni: una ragazza
a Londra, che viveva in strada, che era stata violentata, ha incontrato due di questi
giovani che le hanno parlato e ha raccontato loro che, curiosamente, aveva sognato
proprio che due ragazzi le si sarebbero avvicinanati… L’hanno portata in comunità
ed è stata salvata: ha cambiato la sua vita. Ai giovani abbiamo soprattutto detto
di recarsi nei paesi, anche in quelli più piccoli. Alcuni di questi molto poveri,
dove magari la chiesa è chiusa e non ci sono preti… ebbene: questi paesi si trasformavano!
Tutti sono venuti, hanno aperto le loro case, hanno invitato i ragazzi a mangiare
con loro e dopo hanno condiviso l’Eucaristia. L’Europa sta davvero aspettando il Vangelo.
Penso che Giovanni Paolo II sia stata un profeta e penso che questa Gmg e questo incontro
abbiano avviato una nuova evangelizzazione. Quello che ci ha veramente sorpreso è
questo: noi siamo giunti Madrid in circa 200 mila, eppure il resto dei ragazzi - in
tutto erano due milioni - erano meglio di noi: sono stati ore ed ore sotto il caldo
e non abbiamo visto un ragazzo che ha protestato. Un giornalista diceva: “Siete qui
da sei ore, con 39 gradi... e siete contenti?”. E i ragazzi rispondevano: “Sì, siamo
contenti. Tutto questo lo abbiamo offerto a Gesù Cristo”.
D. - Alla
Messa conclusiva della Giornata mondiale della gioventù, il Papa ha insistito molto
sulla nuova evangelizzazione e il Cammino sente molto questo aspetto…
R.
- Quando il Beato Giovanni Paolo II ha riconosciuto il Cammino ha detto: “Auspico
che i miei fratelli dell’episcopato aiutino questa opera per la nuova evangelizzazione”.
E’ stato lui che ha detto: “Questa è un’opera per la nuova evangelizzazione”. Ora
stiamo aprendo le “missio ad gentes” ovunque e con grande successo.
D.
- In questo incontro vocazionale si sono alzati circa 5 mila ragazzi, dando la loro
disponibilità ad iniziare un percorso per diventare dei sacerdoti, e 3.200 ragazze
per la vita consacrata: questo è giù un frutto importante…
R. - Mai
si erano alzati tanti! Io credo che questo sia stato frutto dell’incontro col Papa:
abbiamo visto che quanto i ragazzi ascoltano il Papa ricevano una grazia speciale.
Quando chiediamo ai ragazzi: “Perché ti sei alzato?”; tutti rispondono dicendo: “Mi
ha toccato quello che ha detto il Papa in quel punto o in quell’altro…”. In queste
Giornate, le parole del Papa hanno come una grazia speciale per i giovani. Noi raccogliamo
il frutto di quello che ha fatto la Chiesa, di quello che ha fatto Benedetto XVI.
Anche e soprattutto riguardo all’evangelizzazione, i ragazzi avvertono una grande
felicità. Dicono: “Sono stati i giorni più felici della mia vita, vorrei continuare
così!”. (mg)