2011-08-23 13:58:34

Il cardinale Bagnasco: la Gmg un dono per la Chiesa e per tutta la società


“Diffondere in ogni angolo del mondo la gioiosa e profonda esperienza di fede vissuta” a Madrid: è il mandato che il Papa ha lasciato ai giovani della Giornata mondiale della gioventù, che sono tornati o stanno facendo rientro nei propri Paesi d’origine. Sul dopo Gmg, e i frutti che tutta la Chiesa può raccogliere da questa esperienza, Marina Tomarro ha intervistato il cardinale Angelo Bagnasco, arcivescovo di Genova e presidente della Conferenza episcopale italiana, tra gli oltre cento presuli italiani presenti a Madrid:RealAudioMP3

R. – Noi vescovi siamo rimasti particolarmente colpiti dall’entusiasmo di questi giovani. E’ una gioia ricca di contenuto, perché sono ragazzi pienamente consapevoli delle situazioni attuali della vita, della società e del mondo. Pertanto, essi non sono affatto sprovveduti, ma vogliono affrontare tutto questo con la loro vita, insieme, non in modo individualistico e con dei contenuti molto propositivi. Questa grande gioia è stata quindi un dono per noi pastori e per noi vescovi in modo particolare – i vescovi italiani erano 110 – ed è stata un dono per la Chiesa intera come anche per la società.

D. – Secondo lei, dei vari messaggi che il Santo Padre ha lasciato ai ragazzi in questi giorni, quale può averli particolarmente colpiti?

R. – La centralità di Cristo. Cristo è la roccia su cui costruire l’edificio della vita. E dato che sono all’inizio della parabola della vita, bisogna che essi la costruiscano sulle fondamenta giuste. Fondamenta che siano vere e non menzogne che mascherano il vuoto, il nulla. Ma essi intuiscono questo e quindi cercano “la solida roccia”, “il solido fondamento” per costruire se stessi. Il Papa ha ribadito questa centralità di Cristo, che non è soltanto una solidità nella verità ma è anche amore. La verità, quando diventa anche affascinante nel segno dell’amore, certamente contagia. (vv)







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