Pakistan. Appello all'Onu per la libertà di Farah Hatim, ragazza cattolica convertita
con la forza all'Islam
Portare all’attenzione delle Nazioni Unite il caso di Farah Hatim, la ragazza cattolica
rapita, costretta al matrimonio e alla conversione forzata all’islam, nella città
di Rahim Yar Khan, nella regione pakistana del Punjab. Questo l’obiettivo di alcune
organizzazioni non governative come Franciscans International (Fi), espressione del
mondo francescano accreditata all’Onu, che, in particolare, ha inviato un appello
a Heiner Bielefeldt, osservatore speciale delle Nazioni Unite per la libertà religiosa,
per segnalare il caso e lanciare un appello contro le discriminazioni religiose. I
francescani esortano la comunità internazionale a fare pressioni sul governo pakistano
affinché adotti tutte le misure “per garantire salvezza e libertà a Farah”. Si chiede
che la ragazza sia trasferita in un luogo sicuro, dove possa riprendersi ed “esprimere
liberamente la sua volontà”. L’ong invita, inoltre, a perseguire le persone responsabili
del sequestro e a garantire l’indipendenza dei tribunali, mentre la famiglia della
ragazza ha subito pressioni e minacce. Franciscans International ha espresso, infine,
una profonda preoccupazione per il fenomeno delle ragazze cristiane rapite, che secondo
le fonti di Fides, ammonta ad almeno 700 casi l’anno. (G.I.)