Medio Oriente, tregua tra i movimenti armati della Striscia di Gaza e Israele
Dopo quattro giorni consecutivi di scontri, innescati dagli attacchi terroristici
compiuti giovedì a Nord di Eilat, è stata concordata una tregua fra le fazioni palestinesi
della Striscia di Gaza e Israele. Secondo fonti ufficiali a Gaza, Hamas ha imposto
il cessate-il-fuoco anche alle fazioni minori, responsabili della maggior parte dei
lanci di razzi verso il territorio israeliano di questi giorni. Gli ultimi sono avvenuti
proprio stanotte e stamattina, ma Israele non ha risposto in virtù della "linea morbida"
adottata nelle ultime ore dopo una riunione d’emergenza dell’esecutivo. Solo ieri,
invece, una vasta retata di membri di Hamas è stata attuata dall’esercito dello Stato
ebraico nella città di Hebron: 120 le persone finite in manette. Sul versante egiziano
la Lega araba ha condannato i raid israeliani che giovedì scorso hanno provocato la
morte di 5 soldati di frontiera. Israele, ieri, avrebbe inviato una delegazione al
Cairo proprio per discutere della crisi diplomatica che si è innescata tra i due Paesi.
Raid
aerei turchi contro villaggi curdi nel Nord dell'Iraq La Turchia continua a
bombardare le postazioni del Partito dei lavoratori curdi nel Nord dell’Iraq. Nei
raid aerei di ieri, per il quinto giorno consecutivo, almeno sette civili curdi hanno
perso la vita. All’origine delle operazioni l’ultima imboscata dei ribelli secessionisti
in territorio turco, che la settimana scorsa ha provocato la morte di 12 soldati di
Ankara. Eugenio Bonanata ne ha parlato con Alberto Rosselli, giornalista
ed esperto dell’area:
R. – Dal
punto di vista del diritto internazionale, questa è certamente una cosa intollerabile.
Mentre l’Iraq, a fatica, cerca in qualche modo di ridare una certa autonomia a quella
che è la minoranza curda presente sul suo territorio, nella zona di Mossul – e quindi
nella zona settentrionale -, la Turchia, per risolvere un suo problema con il movimento
curdo, non si pone scrupoli nell’andare a bombardare delle basi che sono in un territorio
che non la riguarda, cioè il territorio di un’altra nazione.
D. – Possiamo
aspettarci una reazione da parte dell’Iraq?
R. – L’Iraq è in una posizione
di forte debolezza, anche militare. Ricordiamoci, poi, che la Turchia ha il più potente
esercito mediorientale. A mio avviso bisognerebbe che le nazioni occidentali – in
primis gli Stati Uniti – tutelassero quelli che sono i diritti attuali dello Stato
iracheno.
D. – Come si lega tutto questo con il cammino, in Europa,
della Turchia?
R. – La Turchia guarda all’Europa perché ha la necessità
di farlo, anche perché è un’economia che è in fase di modernizzazione, di trasformazione,
e quindi ha bisogno di legarsi al “carro” europeo ed occidentale. Ma gli interessi
turchi non solo sono in direzione dell’Europa: hanno preso anche la direzione dell’Asia
centrale. Le popolazioni dell’Asia centrale – Kazakistan, Uzbekistan, Tagikistan e
così via – sono regioni turcofone. La Turchia vanta un diritto di opzione per quanto
riguarda l’amicizia nei confronti di questi Stati, perché l’Asia centrale rappresenta
l’ultimo "El Dorado" per quanto riguarda il petrolio ed anche moltissime materie prime.
D.
– La cosa preoccupa la Russia…
R. – Senz’altro. Questo è un progetto
che per adesso non è militare ma soltanto economico. Questa penetrazione economica
e culturale che sta facendo la Turchia in Asia centrale mette in fibrillazione la
Russia, l’Iran – che ha interesse ad occuparsi dell’Asia centrale come forma d’investimento
alternativo -, l’Arabia Saudita - che sta cercando di fare investimenti post-petroliferi
in Asia centrale - e la stessa Cina. La Turchia è diventata uno Stato molto importante
dal punto di vista geo-politico in questi ultimi 15-20 anni, ed è probabilmente lo
Stato intorno al quale ruoterà non solo la politica ma ruoteranno anche i destini
sia dell’Europa, sia del Medio Oriente e sia delle aree centro-asiatiche. (vv)
Economia Borse
europee tutte in positivo con Milano, migliore piazza, che guadagna almeno due punti
percentuali. Gli acquisti si concentrano sulle banche e sull’energia spinti dagli
ultimi sviluppi della situazione in Libia, dove le aziende in questione hanno diverse
commesse. Cala anche il prezzo del petrolio a Londra, in previsione di un ritorno
sui mercati del greggio proveniente proprio dal Paese nordafricano. E mentre i mercati
restano in attesa di importanti dati macroeconomici in arrivo dagli Usa e della posizione
dell'Ue su temi come la Tobin tax e gli Eurobond, l’Ocse conferma la frenata del Pil
nell’area Euro già rilevata dall’Eurostat: nel secondo trimestre del 2011, il Pil
è cresciuto dello 0,2%, contro il +0,3% dei primi tre mesi.
Italia In
Italia si preannuncia una settimana decisiva per la manovra bis, che deve affrontare
la prova del Parlamento. Domani aprirà i lavori il Senato dove gli emendamenti potrebbero
essere presentati alla fine della prossima settimana per poi essere votati dal 29
agosto. Intanto, all’interno delle forze politiche continua il serrato confronto sulle
modifiche da apportare al testo approvato dal Consiglio dei Ministri. Il nodo principale
resta quello delle pensioni con una vasta fronda del Pdl favorevole ad una riforma
del welfare per eliminare i tagli agli enti locali. Una proposta che trova la ferma
contrarietà della Lega, i cui vertici sono riuniti da questa mattina per definire
la linea del partito, del Partito Democratico, che annuncia un pacchetto di controproposte,
e dei sindacati.
Visita della Merkel nei Balcani “La crisi finanziaria
della zona Euro non metterà a rischio il processo di allargamento della Unione europea”.
Lo ha detto il cancelliere tedesco, Angela Merkel, in un'intervista alla Tv pubblica
croata in occasione della sua visita in Croazia e in Serbia. “Anche se Grecia, Portogallo
e Irlanda hanno delle difficoltà, non priveremo gli altri Paesi della loro prospettiva
europea”, ha affermato Merkel.
Ucraina - Timoshenko La corte ucraina
che sta processando l’ex premier Iulia Timoshenko ha respinto la richiesta dell’attuale
leader dell'opposizione di essere visitata in carcere da un medico di fiducia per
la misteriosa malattia di cui soffre e a causa della quale avrebbe il corpo ricoperto
di lividi di cui si ignora la natura. Quando il magistrato ha ricordato all’imputata
di essersi rifiutata di farsi visitare da una commissione sanitaria del Ministero
della salute, la ex premier ha ribadito di non fidarsi dei medici “inviati dal governo”.
Nella stessa seduta i giudici hanno rimosso dal processo per aver “sistematicamente
mancato di rispetto alla corte” uno degli avvocati della Timoshenko. L'Unione europea,
nei giorni scorsi, ha espresso “preoccupazione” per lo stato di salute di "Iulia",
e ha chiesto a Kiev di assicurarle ''esami clinici tempestivi e indipendenti e cure
professionali''.
Kazakistan In Kazakistan ampia vittoria del partito
del presidente Nazarbaiev alle elezioni per il rinnovo della Camera alta che si sono
svolte lo scorso 19 agosto. La formazione ha conquistato tutti i seggi in palio. Lo
ha comunicato stamattina la commissione elettorale locale che ha definito libera e
democratica la campagna elettorale nonostante il blocco di alcuni siti web proprio
il giorno del voto.
Giappone Nuova scossa di terremoto stanotte in
Giappone, nella zona di Fukushima. E’ stata di magnitudo 4.5 e non ha provocato danni
alla centrale già duramente colpita dal sisma e dallo tnumani del marzo scorso. Intanto,
il partito di governo – il partito democratico – ha fatto sapere che lunedì prossimo
si riunirà per eleggere il nuovo premier in sostituzione di Naoto Kan la cui popolarità
è al minimo proprio dopo la tragedia nucleare di Fukushima. (Panoramica internazionale
a cura di Marco Guerra)
Bollettino del Radiogiornale della Radio
Vaticana Anno LV no. 234