I giovani verso casa per testimoniare l'esperienza della Gmg
Alla Giornata mondiale della gioventù hanno partecipato circa due milioni di giovani:
sono venuti da tutti i continenti per testimoniare la fede in Gesù e nella Chiesa
attorno al Vicario di Cristo. Ora stanno ritornando a casa per ridare agli altri quello
che hanno ricevuto. Ascoltiamo alcune testimonianze raccolte da Marina Tomarro:
R. – Qui
a Madrid ho incontrato tanta gente che crede veramente, che ha fede …
R.
- Ci si guarda e ci si sorride, perché qui siamo venuti tutti in nome di Cristo e
questo è importante anche nei momenti di sconforto, quando uno tende a volte ad allontanarsi
…
D. – Il Papa vi ha chiesto di rimanere saldi nella fede e radicati
in Cristo nonostante le difficoltà ...
R. – Questo è il modo per capire
se la nostra fede è forte e se noi siamo venuti a Madrid come turisti o come veri
cristiani!
R. – Io penso che la fede vada vissuta a partire dal quotidiano,
dall’accostarsi ai Sacramenti, frequentemente, quindi, questo ci prepara anche ad
affrontare momenti di difficoltà e di dolore.
R. – Inviterò chi, come
me, non partecipa a questi eventi o non va molto a Messa, a riaccostarsi alla Chiesa,
a provare almeno, perché si fa sempre in tempo a ricominciare.
D. –
Il Papa vi chiede anche di portare il vostro messaggio di fede a quei ragazzi che
sono rimasti a casa, vostri amici, e che sono ancora in cerca della luce della verità
...
R. - Racconterò che le paure che avevo all’inizio, prima di venire
qua, svaniscono e che è stato stupendo, ci sono poche parole per esprimere questa
esperienza …
R. – Sicuramente racconterò questa esperienza che ha riempito
tanto il cuore. Vado a casa con una gran forza …
R. – Speriamo davvero
che attraverso i nostri occhi riusciranno a capire che gioia abbiamo vissuto qui alla
Gmg. Bisogna testimoniare soprattutto con i fatti, con la solidarietà, con l’amore,
questo è l’unico modo per portare Gesù agli altri.
R. – Bisogna partire
da quello che è il nostro comportamento personale, dall’umiltà che mettiamo nel fare
le cose, essendo – come diceva don Bosco – semplicemente buoni cristiani e onesti
cittadini. (ma)
I giovani hanno, dunque, vissuto la Gmg con grande gioia:
non sono mancate le difficoltà, ma sono state vissute nello spirito del pellegrinaggio,
come ci riferisce da Madrid il nostro collega Roberto Piermarini:
R. – Come
potete immaginare la difficoltà più grande è stata quella climatica: sabato, sulla
spianata di Cuatro Vientos, c’erano addirittura 43, 44 gradi. C’era un caldo veramente
asfissiante. Poi, durante l’incontro del Papa, mentre stava pronunciando il suo discorso,
c’è stato invece un forte temporale che ha ovviamente creato disturbo. I ragazzi,
però, hanno vissuto il tutto con molta gioia e senza nessuna preoccupazione. Quello
che poi ha colpito qui, all’interno di questo pellegrinaggio, è stata la pazienza
dei giovani. Devo dire che è stata una cosa impressionante, perché hanno dovuto sostenere
lunghe file per gli accrediti, per accedere sulla spianata ed anche per usufruire
dei servizi. Immaginate un milione e mezzo di giovani, concentrati in un’area: ovviamente
i primi problemi da affrontare sono quelli logistici. La difficoltà maggiore, all’inizio,
è stata quella dell’acqua: faceva molto caldo, i giovani dovevano bagnarsi la testa
e bere molto per evitare le insolazioni e devo dire che i centri di soccorso erano
pieni di persone che avevano subìto colpi di sole. Si diceva poi che 200 mila di loro
sono rimasti fuori dalla spianata perché non sono riusciti ad accedervi. Inoltre,
le difficoltà dei bagni chimici: ma questo problema si presentava, ovviamente, nelle
ore di punta dell’incontro. Altro aspetto – ma devo dire che anche questo è stato
vissuto con molta responsabilità – è stata la delusione per non poter ricevere la
Comunione durante la Messa di ieri, perché sono crollate alcune strutture dove erano
conservate le ostie. Non è stato perciò possibile distribuire a tutti la Comunione,
cosa che invece è stata poi fatta nelle parrocchie, durante il pomeriggio. I giovani
si sono riversati nelle parrocchie per ricevere la Comunione. Quello che ha colpito
a Madrid è stato l’atteggiamento di questi giovani che, con canti e balli, hanno creato
un clima di festa in tutta la città e, a proposito di ciò, in questi giorni la stampa
ha parlato addirittura di “nuova rivoluzione”, la rivoluzione dei giovani. Un’altra
cosa importante è che molti di questi giovani non sono arrivati qui, a Madrid, soltanto
per fare un viaggio. Molti giovani europei – ma anche quelli provenienti dagli altri
continenti – prima di arrivare a Madrid hanno compiuto una “missione popolare”: a
coppie si sono recati nelle strade, portando striscioni e cantando, e questo succedeva
in tutta Europa. I giovani brasiliani, ad esempio, lo hanno fatto in Portogallo, gli
italiani nel nord Italia, in Francia ed in Spagna, gli spagnoli ovviamente in Spagna
e questo per rispondere un po’ a quello che il Papa ha detto ieri, nella sua omelia:
“Non è possibile incontrare Cristo e non farlo conoscere agli altri. Non conservate
Cristo per voi stessi, ma comunicate agli altri la gioia della vostra fede”. E questi
giovani lo hanno fatto, con molto coraggio, nelle piazze e nelle strade d’Europa.
(vv)