Alla Fiera di Madrid il Papa ha rivolto il suo saluto e il suo grazie ai volontari
della Gmg: “La mia gratitudine – ha detto - è anche una necessità del cuore, perché
non solo siete stati attenti ai pellegrini, ma anche al Papa. In tutti i momenti ai
quali ho partecipato, voi eravate lì: alcuni visibilmente, altri in secondo piano,
rendendo possibile l’ordine richiesto perché tutto andasse bene”. “All’amore di Cristo
– ha concluso - si può rispondere solo con amore, e questo è ciò che vi chiede il
Papa in questo congedo: che rispondiate con amore a colui che per amore si è consegnato
per voi. Ancora grazie e che Dio sia sempre con voi”. Di seguito il testo del
discorso:
Cari volontari,
nel concludere questa
indimenticabile Giornata Mondiale della Gioventù, ho desiderato fermarmi qui, prima
di tornare a Roma, per ringraziarvi vivamente per il vostro prezioso servizio. E’
un dovere di giustizia ed una necessità del cuore. Dovere di giustizia, perché, grazie
alla vostra collaborazione, i giovani pellegrini hanno potuto avere una cordiale accoglienza
ed un aiuto in tutte le loro necessità. Con il vostro servizio avete dato alla Giornata
Mondiale della Gioventù il volto dell’amabilità, della simpatia e della premura per
gli altri.
La mia gratitudine è anche una necessità del cuore, perché
non solo siete stati attenti ai pellegrini, ma anche al Papa. In tutti i momenti ai
quali ho partecipato, voi eravate lì: alcuni visibilmente, altri in secondo piano,
rendendo possibile l’ordine richiesto perché tutto andasse bene. Non posso neppure
dimenticare lo sforzo della preparazione di questi giorni. Quanti sacrifici, quanto
amore! Tutti, ciascuno come sapeva e poteva, di volta in volta, avete intessuto con
il vostro lavoro e la preghiera il meraviglioso quadro multicolore di questa Giornata.
Grazie per la vostra dedizione! Vi sono grato per questo profondo gesto di amore.
Molti
di voi hanno dovuto rinunciare a prendere parte in modo diretto nei vari atti, perché
occupati in altri compiti dell’organizzazione. Tuttavia, questa rinuncia è stata un
modo molto bello ed evangelico di partecipare alla Giornata: quello dell’attenzione
agli altri di cui parla Gesù. In un certo modo, avete realizzato la parola del Signore:
«Se uno vuole essere il primo, sia l’ ultimo di tutti e il servitore di tutti» (Mc
9,35).
Sono certo che questa esperienza come volontari vi ha arricchito
tutti nella vostra vita cristiana, che è fondamentalmente un servizio di amore. Il
Signore trasformerà la vostra stanchezza accumulata, le preoccupazioni e il peso di
molti momenti in frutti di virtù cristiane: pazienza, mansuetudine, gioia nel donarsi
agli altri, disponibilità a compiere la volontà di Dio. Amare è servire e il servizio
aumenta l’amore. Penso che questo sia uno dei frutti più belli del vostro contributo
alla Giornata Mondiale della Gioventù. Ma questo frutto non lo raccogliete solo voi,
ma la Chiesa intera, che, quale mistero di comunione, si arricchisce con l’apporto
di ognuno dei suoi membri.
Nel tornare ora alla vostra vita ordinaria,
vi incoraggio a conservare nel vostro cuore questa gioiosa esperienza e a crescere
ogni giorno di più nel dono di voi stessi a Dio e agli uomini. E’ possibile che in
molti di voi si sia manifestata timida o con forza una domanda molto semplice: Che
cosa vuole Dio da me? Qual è il suo disegno sulla mia vita? Cristo mi chiama a seguirlo
più da vicino? Non potrei spendere tutta la mia vita nella missione di annunciare
al mondo la grandezza del suo amore attraverso il sacerdozio, la vita consacrata o
il matrimonio? Se è sorta questa inquietudine, lasciatevi guidare dal Signore e offritevi
volontariamente al servizio di Colui che «non è venuto per farsi servire, ma per servire
e dare la propria vita in riscatto per molti» (Mc 10,45). La vostra vita raggiungerà
una pienezza insospettata. Forse qualcuno sta pensando: il Papa è venuto a ringraziarci
e ora sta chiedendo. Sì, è così. Questa è la missione del Papa, Successore di Pietro.
E non dimenticate che Pietro, nella sua prima lettera, ricorda ai cristiani il prezzo
con il quale sono stati riscattati: quello del sangue di Cristo ( cfr 1Pt 1,18-19).
Chi valuta la sua vita da questa prospettiva sa che all’amore di Cristo si può rispondere
solo con amore, e questo è ciò che vi chiede il Papa in questo congedo: che rispondiate
con amore a colui che per amore si è consegnato per voi. Ancora grazie e che Dio
sia sempre con voi.