Il Papa confessa quattro giovani nel Parco del Buen Retiro
Questa mattina il Papa si è recato nel Parco del Buen Retiro, dove ha confessato quattro
giovani, due francesi, una svizzera e uno spagnolo. Dal 14 agosto in questo parco
si è tenuta la “Festa del Perdono”: sono stati allestiti circa 200 confessionali,
dove i ragazzi hanno potuto confessarsi con sacerdoti di diverse lingue. Sentiamo
in proposito don Javier Cremades, direttore degli Atti centrali della Gmg,
al microfono di Debora Donnini:
R. - Sono
venuti ragazzi di tutto il mondo per ricevere il Sacramento del Perdono. In questo
Parco del Buen Retiro, quando abbiamo aperto la possibilità di confessare, si sono
iscritti più di 5 mila preti disposti a confessare. Abbiamo dovuto organizzare degli
orari, perché era possibile avere soltanto 200 confessionali. Sono arrivati da tutte
le parti del mondo: è stato uno spettacolo, uno spettacolo del perdono, dell’amore
di Dio, della conversione. C’è stata anche molta gente che incontrando un prete ha
chiesto di confessarsi e quest’ultimo si è messo a confessare… Era tutto pieno!
D.
- Questo parco come si è presentato con questi 200 confessionali, formati ciascuno
da tre vele bianche?
R. - Io penso che sia stato un grido di speranza
dell’architetto, di speranza nella fede, che si apre all’infinito, che si apre all’eterno:
quando qualcuno si siede lì, tra le tre vele, per dire “Signore, perdonami, ho peccato”,
attraverso l’assoluzione, il Signore ti manda verso l’eternità, verso la Chiesa e
verso gli altri.
D. - Sicuramente ha richiamato l’attenzione vedere
per tanti giorni migliaia di giovani che si accostano al Sacramento della Riconciliazione….
R.
- E’ stata una grazia di Dio molto grande, perché sono arrivati migliaia di giovani,
ma non solo perché a Madrid tutti erano a conoscenza della “Festa del Perdono”… E
poi con il Santo Padre che ha voluto essere presente nel Parco del Buen Retiro, penso
che il Sacramento della Penitenza abbia avuto un’importanza ancora maggiore: perché
nessuno offre il perdono nel mondo come lo offre Cristo.
D. - Durante
la veglia c’è la consacrazione dei giovani al Sacro Cuore Gesù: qual è l’importanza
di questo atto?
R. - Il Sacro Cuore è espressione dell’amore di Gesù.
Nel cuore, dove ci sono tutti gli affetti, tutti i sentimenti buoni, Cristo è vivo:
Cristo ha un cuore grande e un modo di dimostrare ai giovani che la prossimità di
Cristo non è una teoria, ma un qualcosa di molto reale: ognuno - questo è il grande
miracolo - può sperimentare personalmente questa amicizia, da cuore a cuore, da uomo
a uomo, con Cristo, che è il Figlio di Dio. (mg)