Malawi. Il presidente dei vescovi: non si può soffocare la società civile e la democrazia
La polizia ha rafforzato i controlli nelle maggiori città del Malawi nonostante la
cancellazione della giornata di protesta prevista ieri, 17 agosto. I partiti di opposizione
hanno dato al governo un mese di tempo per rispondere alle loro richieste. In caso
contrario è già stata indetta una manifestazione nazionale di protesta, il 17 settembre.
Anche la veglia di preghiera organizzata dalle comunità religiose del Paese, che doveva
tenersi in concomitanza con la manifestazione, è sta cancellata. Il 16 agosto si
è però tenuta una incontro di preghiera alla Comesa Hall di Blantyre. “Nella grande
sala c'erano i rappresentanti delle chiese cristiane e della comunità islamica, che
pur nel mese del Ramadan e del digiuno avevano voluto essere presenti” dice all’Agenzia
Fides p. Piergiorgio Gamba, missionario monfortano che da decenni vive ed opera nel
Paese. “In questo occasione le comunità religiose hanno dato prova di una grandissima
maturità di fede. Le chiese hanno fatto loro le preoccupazioni e le paure della popolazione,
e hanno potuto riferire al Presidente in persona quanto la gente non riusciva ancora
a dire liberamente” dice il missionario. Il tema della preghiera era “A Nation Seeking
God’s Intervention in Forgiveness, Reconciliation and Peace”. “Hanno preso la parola
diversi predicatori, alternati ai cori che cantavano i salmi” continua p. Gamba. “Tutti
hanno sottolineato che una tempesta sta sconvolgendo il Malawi e che si rischia di
distruggere il futuro del Paese. Ma è stato il sermone di mons. Joseph Mukasa Zuza,
vescovo di Mzuzu e presidente della Conferenza Episcopale del Malawi, ad andare al
cuore dello scontro tra la classe dirigente e la popolazione del Malawi. Mons. Zuza
ha detto tra l'altro nella sua omelia che la Presidenza deve smettere di soffocare
la società civile, la stampa, il potere giudiziario e la democrazia che tanto è costata
al Paese”. “La Chiesa cattolica - conclude il missionario confortano - ha saputo scrivere
una pagina degna della lettera pastorale del 1992 (che ha dato il via al processo
di ritorno della democrazia dopo una lunga dittatura). A distanza di vent'anni questa
Chiesa è diventata adulta e merita tutta la stima dei fedeli e del Paese”.