Benedetto XVI a Madrid. Testimoniate la meravigliosa avventura della fede: non vergognatevi
di Gesù!
Benedetto XVI arriva a Madrid per confermare tutti nella fede e dire: non vergognatevi
del Signore. Intorno alle 12, l’atterraggio all’aeroporto di Barajas dove è stato
accolto dai Reali spagnoli Juan Carlos e Sofia, dal premier Rodriguez Zapatero, dall’arcivescovo
di Madrid, cardinale Antonio María Rouco Varela, dal nunzio, l’arcivescovo Renzo Fratini.
Con lui, anche il cardinale segretario di Stato, Tarcisio Bertone. Il servizio della
nostra inviata, Debora Donnini:
"Llego
como Sucesor de Pedro para confirmar a todos en la fe…" “Giungo come
Successore di Pietro, per confermare tutti nella fede, vivendo alcuni giorni di intensa
attività pastorale per annunciare che Gesù Cristo è la Via, la Verità e la Vita; per
dare impulso all’impegno di costruire il Regno di Dio nel mondo, tra noi; per esortare
i giovani a incontrarsi personalmente con Cristo Amico e così, radicati nella sua
Persona, convertirsi in suoi fedeli discepoli e coraggiosi testimoni”.
Fin
dal suo arrivo all’aeroporto di Barajas, Benedetto XVI spiega chiaramente lo scopo
della sua visita. Ringrazia i Reali spagnoli per le “indimenticabili dimostrazioni
di simpatia ricevute” nei precedenti viaggi in Spagna e tutti coloro che si sono impegnati
nell’ambito ecclesiale e civile per la realizzazione della Giornata mondiale della
gioventù. Perché i ragazzi sono venuti a Madrid? Molti di loro hanno udito la voce
di Dio, dice il Papa, forse solo come un lieve sussurro che li ha spinti a cercarlo
più assiduamente. Ma tante sono le sfide che i giovani si trovano di fronte: superficialità,
consumismo, edonismo, “tanta banalizzazione nel vivere la sessualità”, “tanta mancanza
di solidarietà”, tanta corruzione. Sfide ardue da affrontare ma “con Lui accanto,
avranno luce per camminare e ragioni per sperare”, ricorda.
Per Benedetto
XVI la Gmg è dunque un’occasione privilegiata perché i ragazzi possano “animarsi l’un
l’altro in un cammino di fede e di vita, nel quale alcuni si credono soli o ignorati
nei propri ambienti quotidiani. Invece no, non sono soli”, sottolinea con forza Benedetto
XVI. Molti loro coetanei condividono i loro stessi propositi e, fidandosi completamente
di Cristo, “non temono gli impegni decisivi che danno pienezza a tutta la vita”. “Per
me è un’immensa gioia ascoltarli, pregare insieme e celebrare l’Eucaristia”. Sussistono
certamente tensioni e scontri in tanti luoghi del mondo: la giustizia e il valore
della persona umana si sottomettono facilmente a interessi materiali, egoisti e ideologici,
c’è preoccupazione nei giovani per le difficoltà di trovare un lavoro degno, o l’hanno
perduto o è precario. Non pochi soffrono la discriminazione che arriva anche alla
persecuzione aperta o occulta.
"Se les acosa queriendo apartarlos
de Él, prívandolos de los signos …" “Li si perseguita volendo allontanarli
da Lui – dice Benedetto XVI – privandoli dei segni della sua presenza nella vita pubblica,
e mettendo a tacere perfino il suo santo Nome. Invece io mi accingo a dire ai giovani,
con tutta la forza del mio cuore: che niente e nessuno vi tolga la pace; non vergognatevi
del Signore. Egli non ha avuto riserve nel farsi uno come noi e sperimentare le nostre
angustie per portarle a Dio, e così ci ha salvato”.
E’ dunque urgente
aiutare i discepoli di Cristo ad rimanere saldi nella fede con una testimonianza coraggiosa,
“decisa e prudente al contempo, senza nascondere la propria identità cristiana, in
un clima di rispettosa convivenza con altre legittime opzioni ed esigendo, nello stesso
tempo, il dovuto rispetto”. Il Papa testimonia la sua ammirazione per la Spagna ricca
di storia e cultura per la vitalità della fede che ha portato Santi e Sante in tutte
le epoche: un tesoro da custodire. E benché vi siano attualmente motivi di preoccupazione,
è maggiore l’ansia degli spagnoli di superarli “con il dinamismo che li caratterizza
e al quale tanto contribuiscono le sue profonde radici cristiane, molto feconde nel
corso dei secoli”.
Ad attenderlo ai piedi della scaletta Re Juan Carlos,
che cammina con l’aiuto di una stampella, la Regina Sofia e l’arcivescovo di Madrid.
Sulla pista lo acclamano 2mila giovani. Presente anche il premier José Luis Rodríguez
Zapatero. Sul podio allestito per la cerimonia di benvenuto si sono tenuti i discorsi
del Papa e del Re, onorato della terza visita di Benedetto XVI in Spagna. Il re ricorda
giovani e bambini vittime della violenza, ma soprattutto sottolinea la necessità di
animare questa gioventù provata da tempi che non sono facili.
Oggi a
Madrid è caduta una leggera pioggia, il cielo è nuvoloso. E quindi il clima, nei giorni
scorsi soffocante, oggi è un po’ più fresco. Per le strade si continua a toccare la
gioia dei ragazzi che cantano, pregano, ascoltano anche oggi le catechesi dei loro
vescovi. E in un’atmosfera spiritualmente suggestiva, nel Parque de el Retiro i giovani
si mettono in fila per confessarsi. Qui sono stati allestiti circa 200 confessionali
dove si alternano, fino alle 22, 3- 4mila sacerdoti con turni di 4 ore per confessare
i ragazzi in quella che viene chiamata la Festa del Perdono. Alcuni madrileni li guardano
e dicono: per fortuna che si vede anche questa gioventù!