2011-08-16 12:37:28

Mostre alla Gmg: i dipinti di Cristo al Prado e un'esposizione missionaria della Comunità di Villaregia


Tante le iniziative culturali che iniziano oggi a Madrid in occasione della Giornata mondiale della Gioventù. Il Museo Nacional del Prado di Madrid, per esempio, ha allestito fino al prossimo 18 settembre uno speciale percorso tematico dal titolo “La Parola fatta immagine. Dipinti di Cristo nel Museo del Prado”. L’itinerario si compone di 13 capolavori di scuola spagnola, fiamminga e italiana abitualmente conservati nella prestigiosa galleria madrilena ed è arricchito dal gioiello della “Deposizione” di Caravaggio prestato per l’occasione dai Musei Vaticani. Previste da oggi al 18 agosto aperture straordinarie gratuite fino a mezzanotte. Paolo Ondarza ha parlato dell’iniziativa con il vicedirettore del Prado, Gabriele Finaldi:RealAudioMP3

R. - Quello che abbiamo cercato di fare è di raccogliere quelle descrizioni che Cristo fa di se stesso, soprattutto nel Vangelo di San Giovanni, dove dice: “Io sono la vita" e "Io sono la Resurrezione”. Spiegando poi come gli artisti hanno dato forma visuale a queste autodescrizioni che Cristo dà di se stesso.

D. - Dunque si tratta di un itinerario che offre, oltre alla contemplazione estetica, qualcosa di più: un avvicinarsi a quella che è la Parola di Dio attraverso il pennello dei grandi maestri della storia dell’arte…

R. Nei nostri musei tendiamo a sottolineare l’aspetto storico, storico-artistico, ma in questo caso abbiamo voluto sottolineare anche il contenuto religioso che ci permette di dare una comprensione più completa dell’opera nel suo contesto.

D. - E’ poi possibile ammirare le singole specificità delle varie scuole pittoriche: c’è la scuola fiamminga, chiaramente la scuola spagnola e la scuola italiana. Dunque un panorama artistico complesso, seppur in un numero limitato di opere...

R. - Sì, anzitutto abbiamo cercato di scegliere opere importanti, grandi fisicamente e in uno spazio cronologico abbastanza ampio: cominciamo con l’immagine romanica del Cristo Pantocrator del XII secolo fino ad arrivare a Murillo, fino al grande artista barocco spagnolo di fine 1600.

D. - C’è un’opera che, secondo lei, meglio sintetizza lo spirito di questa iniziativa?

R. - La deposizione di Roger van der Weyden, che è una delle grandi opere del museo, che mostra il momento in cui Cristo viene portato giù dalla Croce: accanto al corpo inerme del Cristo si trova la Vergine Maria, che è caduta e partecipa a questo momento della Passione di Cristo in una maniera assolutamente completa. La scena viene rappresentata come scena storica, da una parte, ma dall’altra viene rappresentata all’interno di una specie di cassa d’oro, come se fosse quasi all’interno del Tabernacolo. Quindi si racconta una storia sacramentale che va molto più in là di una semplice narrazione storica.

D. - Oggi, secondo lei, l’immagine delle opere d’arte parla ancora ai giovani?

R. - Secondo me sì. Siamo in una cultura che dà sempre maggiore importanza all’immagine e, forse, sempre meno importanza alle parole. Queste sono immagini che provengono che epoche anteriori e che, in diverse circostanze, hanno bisogno di una spiegazione. Detto questo, si tratta di immagini potentissime.

D. - Ripercorrere i fatti della fede attraverso autori come Velazquez, come El Greco o - come gli italiani - Beato Angelico, Sebastiano del Piombo, Tintoretto e Veronese significa anche mostrare ai giovani come, da sempre, la cultura europea è stata legata al cristianesimo?

R. - Sì, senz’altro. Il nostro museo è un museo che riflette - diciamo - il collezionismo dei Reali spagnoli. I re spagnoli sono stati notevoli per la loro difesa della fede: gli interessi collezionistici e gli interessi della fede coincidono nella formazione della collezione del Prado. (mg)

In occasione della Gmg anche la Comunità di Villaregia propone una mostra: si tratta di una mostra internazionale missionaria, intitolata “Uno per il mondo”. Un percorso in più tappe che consente al visitatore un’intensa crescita spirituale. La mostra, inaugurata ieri, si tiene nella Plaza de la Indipendencia, nel cuore di Madrid, e resterà aperta fino al 21 agosto. Giorgia Innocenti ne ha parlato con padre Antonio Urru, missionario della Comunità di Villaregia:RealAudioMP3

R. - La Mostra missionaria la abbiamo sviluppata partendo un po’ dal messaggio del Papa: la ricerca dei giovani di una realizzazione piena della propria vita. Nella sua prima parte presenta la realtà giovanile nelle fatiche e nelle difficoltà, ma anche nelle aspirazioni dei giovani. La seconda parte della mostra, che è la parte centrale e che riprende il titolo e lo slogan della Gmg di Madrid - “Radicati in Cristo e saldi nella fede” - vogliamo proporre come vera risposta alle aspirazioni più grandi della persona umana, che troviamo nell’incontro con Cristo, nell’essere radicati con Cristo. Ma anche questo non è sufficiente, perché una volta che abbiamo incontrato il Cristo dobbiamo annunciarlo agli altri. Quindi, questa seconda parte, quella centrale, propone alcune esperienze di giovani che essendosi incontrati col Cristo, hanno poi vissuto altre esperienze di annuncio del Vangelo ad altri giovani. Infine, una terza parte di questa mostra missionaria vuole riprendere un po’ il percorso nella storia dell’azione di Dio, che ha sempre donato alla Chiesa e al mondo carismi diversi per accompagnare, ogni momento storico, con la sua grazia e riconoscendo che anche oggi - dopo il Concilio Vaticano II - la Chiesa riceve da Dio tanti carismi per rispondere alle esigenze del mondo d’oggi.

D. - Come si può essere testimoni del Vangelo oggi?

R. - L’esperienza centrale che noi proponiamo per essere testimoni del Vangelo è proprio quella di una vita di comunione. Noi crediamo fermamente, sentiamo una chiamata di Dio a vivere in radicalità la vita di comunità, la vita di comunione che renda presente la Trinità stessa in mezzo a noi. (mg)







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