Mostre alla Gmg: i dipinti di Cristo al Prado e un'esposizione missionaria della Comunità
di Villaregia
Tante le iniziative culturali che iniziano oggi a Madrid in occasione della Giornata
mondiale della Gioventù. Il Museo Nacional del Prado di Madrid, per esempio, ha allestito
fino al prossimo 18 settembre uno speciale percorso tematico dal titolo “La Parola
fatta immagine. Dipinti di Cristo nel Museo del Prado”. L’itinerario si compone di
13 capolavori di scuola spagnola, fiamminga e italiana abitualmente conservati nella
prestigiosa galleria madrilena ed è arricchito dal gioiello della “Deposizione” di
Caravaggio prestato per l’occasione dai Musei Vaticani. Previste da oggi al 18 agosto
aperture straordinarie gratuite fino a mezzanotte. Paolo Ondarza ha parlato
dell’iniziativa con il vicedirettore del Prado, Gabriele Finaldi:
R. - Quello
che abbiamo cercato di fare è di raccogliere quelle descrizioni che Cristo fa di se
stesso, soprattutto nel Vangelo di San Giovanni, dove dice: “Io sono la vita" e "Io
sono la Resurrezione”. Spiegando poi come gli artisti hanno dato forma visuale a queste
autodescrizioni che Cristo dà di se stesso.
D. - Dunque si tratta di
un itinerario che offre, oltre alla contemplazione estetica, qualcosa di più: un avvicinarsi
a quella che è la Parola di Dio attraverso il pennello dei grandi maestri della storia
dell’arte…
R. Nei nostri musei tendiamo a sottolineare l’aspetto storico,
storico-artistico, ma in questo caso abbiamo voluto sottolineare anche il contenuto
religioso che ci permette di dare una comprensione più completa dell’opera nel suo
contesto.
D. - E’ poi possibile ammirare le singole specificità delle
varie scuole pittoriche: c’è la scuola fiamminga, chiaramente la scuola spagnola e
la scuola italiana. Dunque un panorama artistico complesso, seppur in un numero limitato
di opere...
R. - Sì, anzitutto abbiamo cercato di scegliere opere importanti,
grandi fisicamente e in uno spazio cronologico abbastanza ampio: cominciamo con l’immagine
romanica del Cristo Pantocrator del XII secolo fino ad arrivare a Murillo, fino al
grande artista barocco spagnolo di fine 1600.
D. - C’è un’opera che,
secondo lei, meglio sintetizza lo spirito di questa iniziativa?
R. -
La deposizione di Roger van der Weyden, che è una delle grandi opere del museo, che
mostra il momento in cui Cristo viene portato giù dalla Croce: accanto al corpo inerme
del Cristo si trova la Vergine Maria, che è caduta e partecipa a questo momento della
Passione di Cristo in una maniera assolutamente completa. La scena viene rappresentata
come scena storica, da una parte, ma dall’altra viene rappresentata all’interno di
una specie di cassa d’oro, come se fosse quasi all’interno del Tabernacolo. Quindi
si racconta una storia sacramentale che va molto più in là di una semplice narrazione
storica.
D. - Oggi, secondo lei, l’immagine delle opere d’arte parla
ancora ai giovani?
R. - Secondo me sì. Siamo in una cultura che dà sempre
maggiore importanza all’immagine e, forse, sempre meno importanza alle parole. Queste
sono immagini che provengono che epoche anteriori e che, in diverse circostanze, hanno
bisogno di una spiegazione. Detto questo, si tratta di immagini potentissime.
D.
- Ripercorrere i fatti della fede attraverso autori come Velazquez, come El Greco
o - come gli italiani - Beato Angelico, Sebastiano del Piombo, Tintoretto e Veronese
significa anche mostrare ai giovani come, da sempre, la cultura europea è stata legata
al cristianesimo?
R. - Sì, senz’altro. Il nostro museo è un museo che
riflette - diciamo - il collezionismo dei Reali spagnoli. I re spagnoli sono stati
notevoli per la loro difesa della fede: gli interessi collezionistici e gli interessi
della fede coincidono nella formazione della collezione del Prado. (mg)
In
occasione della Gmg anche la Comunità di Villaregia propone una mostra: si tratta
di una mostra internazionale missionaria, intitolata “Uno per il mondo”. Un percorso
in più tappe che consente al visitatore un’intensa crescita spirituale. La mostra,
inaugurata ieri, si tiene nella Plaza de la Indipendencia, nel cuore di Madrid, e
resterà aperta fino al 21 agosto. Giorgia Innocenti ne ha parlato con padreAntonio Urru, missionario della Comunità di Villaregia:
R. - La Mostra
missionaria la abbiamo sviluppata partendo un po’ dal messaggio del Papa: la ricerca
dei giovani di una realizzazione piena della propria vita. Nella sua prima parte presenta
la realtà giovanile nelle fatiche e nelle difficoltà, ma anche nelle aspirazioni dei
giovani. La seconda parte della mostra, che è la parte centrale e che riprende il
titolo e lo slogan della Gmg di Madrid - “Radicati in Cristo e saldi nella fede” -
vogliamo proporre come vera risposta alle aspirazioni più grandi della persona umana,
che troviamo nell’incontro con Cristo, nell’essere radicati con Cristo. Ma anche questo
non è sufficiente, perché una volta che abbiamo incontrato il Cristo dobbiamo annunciarlo
agli altri. Quindi, questa seconda parte, quella centrale, propone alcune esperienze
di giovani che essendosi incontrati col Cristo, hanno poi vissuto altre esperienze
di annuncio del Vangelo ad altri giovani. Infine, una terza parte di questa mostra
missionaria vuole riprendere un po’ il percorso nella storia dell’azione di Dio, che
ha sempre donato alla Chiesa e al mondo carismi diversi per accompagnare, ogni momento
storico, con la sua grazia e riconoscendo che anche oggi - dopo il Concilio Vaticano
II - la Chiesa riceve da Dio tanti carismi per rispondere alle esigenze del mondo
d’oggi.
D. - Come si può essere testimoni del Vangelo oggi?
R.
- L’esperienza centrale che noi proponiamo per essere testimoni del Vangelo è proprio
quella di una vita di comunione. Noi crediamo fermamente, sentiamo una chiamata di
Dio a vivere in radicalità la vita di comunità, la vita di comunione che renda presente
la Trinità stessa in mezzo a noi. (mg)