Mare del Nord, in mare tonnellate di petrolio da piattaforma Shell
Non si arresta la fuoriuscita di petrolio a 180 chilometri da Aberdeen, sulla costa
orientale della Scozia. Una seconda falla è stata scoperta dalla Shell, la compagnia
che controlla la piattaforma dove è avvenuto l’incidente. Da mercoledì scorso sono
finite in mare almeno 260 tonnellate di greggio. Secondo gli esperti si tratta dell’incidente
più grave nell’area dal 2000. Ma cosa succede quando una così grande quantità di petrolio
si riversa in mare? Irene Pugliese lo ha chiesto a Paola del Negro dell’Istituto nazionale
di Oceanografia e di Geofisica sperimentale di Trieste:
R. – C’è
tutta una serie di problematiche. Innanzitutto, che questa massa di liquido di densità
diversa rispetto all’acqua del mare, ovviamente si stratifica e copre una certa superficie
del mare. Questo implica immediatamente una diversa penetrazione dei raggi di luce,
e questo fa sì che i processi legati alla fotosintesi vengano inibiti. Al di là di
tutte le problematiche chimiche, di sostanze che interagiscono con l’acqua di mare,
possono arrivare sul fondo e quindi la tossicità si distribuisce lungo tutta la colonna
d’acqua.
D. – Quanto tempo ci vuole per ripristinare l’ecosistema marino
dopo un avvenimento del genere?
R. – Il mare cerca di ripristinare velocemente
le proprie condizioni ottimali, per cui i microorganismi cercano di degradare questo
materiale petrolifero, che è un materiale organico, e quindi di distruggerlo, di trasformarlo.
Però, questi processi sono lenti e condizionati dalla temperatura: quindi, laddove
la temperatura fosse anche al di sotto di determinate soglie, questi processi di degradazione
sono lenti. Ci mette tanto, veramente tanto tempo per tornare alle condizioni di partenza!
D.
– Quali sono le conseguenze sulla fauna e sulla vegetazione marina?
R.
– Possono essere catastrofiche per gli organismi che rimangono intrappolati in questa
macchia oleosa che fuoriesce: qui i danni possono essere molto gravi e immediati.
Di sicuro, però, le conseguenze sono consistenti anche per tutti i microorganismi
dei quali non vediamo immediatamente le conseguenze.
D. – Come si arginano
fenomeni di questo tipo?
R. – Cercando di limitare la dispersione di
queste macchie oleose il più possibile. Però, certamente è difficile pensare ad un
provvedimento che possa in qualche modo limitarne gli effetti… (gf)