2011-08-13 15:46:05

Varato il decreto anti-crisi. Berlusconi: atto necessario. Protestano opposizione ed enti locali


Via libera ieri sera dal Consiglio dei Ministri alla super-manovra di pareggio che aggiunge 45 miliardi ai circa 47 dell’intervento di luglio. Non sarà chiesta la fiducia, ha precisato oggi il ministro dell’Economia Tremonti. Per Berlusconi è stato un atto compiuto con il "cuore grondante di sangue" ma reso necessario dall'attuale crisi economica globale. Bocciatura secca della manovra da parte delle opposizioni e degli amministratori degli Enti locali. Il servizio è di Francesca Sabatinelli:RealAudioMP3

Alla fine, la manovra è arrivata. In extremis, il governo italiano, pressato dalla Banca Centrale Europea, dice sì al decreto aggiuntivo per 45,5 miliardi di euro, 20 nel 2012, altri 25.5 nel 2013. Tagli e tasse che piovono sugli italiani a poche ore dalla pausa di ferragosto, ma che – aveva spiegato ieri sera il ministro Tremonti – permetteranno di arrivare al pareggio di bilancio nel 2013. Si procederà, tra i vari punti, con tagli ai ministeri, agli Enti locali, con tasse più alte sulle rendite finanziare, con il contributo di solidarietà a partire dai redditi oltre i 90mila, che peserà sui dipendenti del privato e sugli autonomi, con la lotta all’evasione, con l’aumento delle accise sui tabacchi, con l’attuazione della riforma assistenziale e di quella fiscale. Nel dettaglio: innalzamento delle pensioni a 65 anni delle lavoratrici private anticipato dal 2020 al 2016, aumento della quota Irpef per i lavoratori autonomi, per i dipendenti pubblici a rischio la tredicesima, mentre il Tfr verrà pagato con due anni di ritardo. Intervento sui costi della politica con un taglio di oltre 50mila poltrone, via 36 province al di sotto dei 300 mila abitanti e accorpamento dei comuni con meno di mille abitanti. La necessità di intervenire con una manovra aggiuntiva - ha ripetuto oggi in conferenza stampa il ministro Tremonti - è stata un’accelerazione drammatica della crisi degli ultimi giorni che - ha specificato - non riguarda solo l’Italia. Se ci fossero gli eurobond - ha proseguito - non saremmo arrivati ad oggi. Molto, ha proseguito, dipenderà dal vertice franco-tedesco della prossima settimana. Forti le critiche dalle opposizioni: per il segretario Pd Bersani si tratta di una “manovra iniqua e inadeguata che non risponde ai problemi”. Bocciatura anche da Udc, Fli e Api, e rabbia degli amministratori locali, governatori e sindaci anche della maggioranza, che si rivoltano contro i tagli.

Per un commento, Francesca Sabatinelli ha intervistato l’economista Alberto Quadrio Curzio:RealAudioMP3

R. – Si tratta di misure certamente molto pesanti, che pare siano state richieste esplicitamente dalla Banca centrale europea e anche dalla Banca d’Italia: queste misure dovrebbero portarci al pareggio di bilancio nel 2013 e in tal caso noi saremmo - insieme alla Germania - gli unici due Paesi che arrivino così presto al pareggio di bilancio. Ciò detto, naturalmente i sacrifici ci sono, non sono piccoli, rimangono alcuni grandi problemi strutturali del Paese che si spera vorranno poi essere risolti col passare del tempo.

D. – Professore, chi è più penalizzato?

R. – Bisognerà vedere esattamente le cifre, quelle della ragioneria generale. Diciamo che gli oneri sono relativamente distribuiti; tuttavia bisogna vedere se poi, al di là degli oneri, ci sono misure che per adesso devo ancora studiare, circa il rilancio della crescita e in particolare i profili occupazionali. Non mi convince molto quella misura relativa alla liberalizzazione del mercato del lavoro, perché non vorrei che questo significasse un aumento di precarietà.

D. – Secondo lei, quanto vale il fatto che ci siano stati questi grandi ed importanti tagli agli enti locali?

R. – Io credo che questo intervento sia stato pressoché imposto dall’opinione pubblica, o comunque dall’opinione pubblica che si esprime attraverso la stampa; si tratta poi di vedere se questa stampa riflette esattamente l’opinione pubblica. In ogni caso, la soppressione di 36 province porterà ad un risparmio nel medio e lungo termine, ma sarà un’operazione molto costosa e a sua volta molto dolorosa. Talune province vanno certamente soppresse; altre non si possono computare solo in base alla popolazione, perché ci sono province che hanno territori enormi e la popolazione, per quanto non eccessiva, dev’essere tuttavia presidiata da un ente pubblico. Per quanto riguarda, invece, gli accorpamenti dei comuni, questi mi convincono di più.

D. – Resta il fatto che non si registrano riduzioni di parlamentari, tantomeno di privilegi …

R. – Credo che, quantunque la riduzione del numero dei parlamentari non possa ovviamente andare in esecuzione se non con una prossima legislatura e con adeguate modifiche di leggi costituzionali o para-costituzionali, sarebbe stato un segno molto, molto importante. Tutto ciò non c’è: denota una maggiore cautela quando si tratta di politica e di parlamentari … (gf)







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