Numerosi morti in Siria nel 23.mo venerdì di protesta. Aumentano le pressioni internazionali
E’ di circa una ventina il numero delle vittime del 23mo venerdì di protesta in Siria.
I manifestanti antiregime anche oggi si sono riuniti nelle principali città del paese,
contro di loro il fuoco delle forze di sicurezza. Il regime di Bashar al Assad non
sembra però ripiegare neanche di fronte alle sempre più pressanti richieste internazionali.
Di oggi gli appelli di Francia e Italia a liberare il presidente della Lega Siriana
per i diritti umani arrestato ieri, mentre gli Stati Uniti minacciano Damasco di nuove
sanzioni se non metterà fine alla violenza. Il segretario di stato americano Hillary
Clinton, dopo aver chiesto ieri alla Russia di non vendere più armi e alla Cina di
cooperare, oggi si è rivolta ai partner commerciali della Siria, affinché interrompano
i loro scambi con Damasco.
E’ urgente preoccuparsi di quello che potrebbe essere
il destino delle comunità cristiane, in Siria in un eventuale dopo-Assad, ma anche
in tutti gli altri paesi del Medio Oriente. Si dice molto preoccupato padre Paul Karam,
direttore nazionale delle Pontificie Opere Missionarie in Libano. Francesca Sabatinelli
lo ha raggiunto telefonicamente a Beirut.