2011-08-12 20:12:32

Italia: decreto anticrisi da 45 miliardi con tasse e tagli. Critiche da regioni ed enti locali


In primo piano la politica italiana. In corso, il Consiglio dei ministri straordinario per varare il decreto anticrisi e far fronte alle richieste dell’Unione europea. In mattinata, l’incontro del Governo con Regioni ed enti locali. Tra le misure annunciate, una manovra aggiuntiva da 45 miliardi in due anni, tagli a politica ed enti locali, una tassa di solidarietà. Coro di critiche dall’opposizione, polemiche anche nella maggioranza. Il capo dello Stato Napolitano, intanto,chiede un confronto aperto e decisioni rapide. Ci aggiorna in studio Linda Giannattasio: RealAudioMP3

Sul fronte dei mercati è stata una giornata sostanzialmente positiva. Le Borse Europee dopo una partenza difficile sono cresciute intorno al 3%, favorite dalla sospensione temporanea delle vendite allo scoperto deciso per Italia, Belgio Francia e Spagna. Tra le migliori, Piazza Affari con un Ftse Mib in rialzo del 4%. Migliora anche il differenziale tra il rendimento dei titoli di Stato italiani e spagnoli rispetto ai Bund tedeschi, intorno ai 270 punti. Segno meno per Tokyo, bene invece Wall street, dopo una frenata in seguito ai dati negativi sulla fiducia dei consumatori Usa.

E la crisi sta spingendo molti Paesi a lavorare sui piani di salvataggio o sui tagli al debito pubblico: l’Ue, la Banca Centrale europea e il Fondo Monetario internazionale oggi hanno espresso fiducia per le misure anti-deficit del Portogallo, in precedenza hanno stimolato Spagna e Italia. Proprio sull’importanza di questi provvedimenti, Eugenio Bonanata ha raccolto l’opinione dell’economista Riccardo Moro: RealAudioMP3

R. - In questo momento noi stiamo fronteggiando una crisi che non ha consistenti caratteri strutturali: ha fondamentalmente una dinamica finanziaria che è legata fortemente - a me sembra - anche all’immagine di sé che danno i governi europei, in questo caso, e le istituzioni internazionali. Quanto più istituzioni e governi riescono a mostrare una coesione, una capacità di intervento rapida e coordinata, tanto più questo viene letto dai risparmiatori come un segnale positivo. Se aggiungiamo il rimbalzo positivo delle Borse di ieri, questo potrebbe farci pensare - se non arriveranno segnali contraddittori da Francia e Italia - ad uno stimolo che in queste ultime ore di Borsa e alla riapertura dei Mercati, dopo Ferragosto, possa dare dei segnali positivi.
. - Gli organismi di controllo delle Borse in Italia, Francia, Spagna e Belgio hanno deciso di vietare la vendita di titoli allo scoperto per quindici giorni. Cosa significa questa manovra? Cosa può comportare?
R. - E’ un segnale che chiede di raffreddare i movimenti speculativi. Va detto, però, che se lo fanno solo quattro Paesi non significa che questo avvenga sugli altri Mercati: non avviene, dunque, sul Mercato americano, non avviene sul Mercato britannico, che sono poi due piazze finanziarie molto consistenti. Le perdite molto pesanti che sono avvenute nei giorni scorsi - l’ultimo quello del 6,6 dell’altro giorno - vedono un ruolo delle operazioni allo scoperto molto contenuto. Segno, questo, della necessità di segnali politici che vadano al di là di un vincolo superiore alle regole.
D. - Sul versante italiano: Bankitalia ha comunicato un nuovo record a giugno del debito pubblico, che ha superato per la prima volta 1.900 miliardi. Questo dato può complicare il cammino del governo italiano?
R. - No, in realtà no perché è un dato del tutto previsto: nel senso che con quello che sta accadendo in questi giorni è chiaro che il trend non va verso un miglioramento dei fondamentali finanziari. Questo non mi stupisce e credo che non vada neanche enfatizzato. Il problema più grave è quello a monte e cioè della capacità di invertire il trend: capacità che è possibile realizzare esclusivamente con un vero cambio di passo, anche dal punto di vista politico, che è la cosa che poi preoccupa di più nel nostro Paese. (mg)











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