Borse in ripresa, governo italiano vara misure correttive antideficit: tagli e tassa
di solidarietà
Prosegue l’andamento positivo delle principali borse europee dopo la buona performance
di ieri, che ha interessato anche Wall Street. Ora si attendono segnali da parte di
quei governi del vecchio continente impegnati nella definizione di manovre correttive.
In Italia è prevista per questo pomeriggio alle 19 la convocazione di un Consiglio
dei ministri straordinario per varare “provvedimenti urgenti in materia finanziaria.
Tra le misure in arrivo si parla di un possibile prelievo fiscale tra il 5 e il 10%
sui redditi superiori ai 90mila euro. Il premier Berlusconi ha confermato “un’imposta
di solidarietà” e la riduzione dei costi della politica, mentre il ministro dell’Economia
Giulio Tremonti, in seguito ad un incontro tra governo ed enti locali, ha parlato
di un “taglio alle regioni e agli altri enti di 6 miliardi per il 2012 e di 3,5 nel
2013”. Intanto, l’Ue, la Banca Centrale europea e il Fondo Monetario internazionale
hanno apprezzato l’intervento messo in atto fino ad ora dal Portogallo. Sull’importanza
di questi provvedimenti, a fronte della volatilità dei mercati, Eugenio Bonanata
ha raccolto l’opinione dell’economista Riccardo Moro:
R. - In questo
momento noi stiamo fronteggiando una crisi che non ha consistenti caratteri strutturali:
ha fondamentalmente una dinamica finanziaria che è legata fortemente - a me sembra
- anche all’immagine di sé che danno i governi europei, in questo caso, e le istituzioni
internazionali. Quanto più istituzioni e governi riescono a mostrare una coesione,
una capacità di intervento rapida e coordinata, tanto più questo viene letto dai risparmiatori
come un segnale positivo. Se aggiungiamo il rimbalzo positivo delle Borse di ieri,
questo potrebbe farci pensare - se non arriveranno segnali contraddittori da Francia
e Italia - ad uno stimolo che in queste ultime ore di Borsa e alla riapertura dei
Mercati, dopo Ferragosto, possa dare dei segnali positivi.
D. - Gli
organismi di controllo delle Borse in Italia, Francia, Spagna e Belgio hanno deciso
di vietare la vendita di titoli allo scoperto per quindici giorni. Cosa significa
questa manovra? Cosa può comportare?
R. - E’ un segnale che chiede di
raffreddare i movimenti speculativi. Va detto, però, che se lo fanno solo quattro
Paesi non significa che questo avvenga sugli altri Mercati: non avviene, dunque, sul
Mercato americano, non avviene sul Mercato britannico, che sono poi due piazze finanziarie
molto consistenti. Le perdite molto pesanti che sono avvenute nei giorni scorsi -
l’ultimo quello del 6,6 dell’altro giorno - vedono un ruolo delle operazioni allo
scoperto molto contenuto. Segno, questo, della necessità di segnali politici che vadano
al di là di un vincolo superiore alle regole.
D. - Sul versante italiano:
Bankitalia ha comunicato un nuovo record a giugno del debito pubblico, che ha superato
per la prima volta 1.900 miliardi. Questo dato può complicare il cammino del governo
italiano?
R. - No, in realtà no perché è un dato del tutto previsto:
nel senso che con quello che sta accadendo in questi giorni è chiaro che il trend
non va verso un miglioramento dei fondamentali finanziari. Questo non mi stupisce
e credo che non vada neanche enfatizzato. Il problema più grave è quello a monte e
cioè della capacità di invertire il trend: capacità che è possibile realizzare esclusivamente
con un vero cambio di passo, anche dal punto di vista politico, che è la cosa che
poi preoccupa di più nel nostro Paese. (mg)