2011-08-12 14:58:15

Borse in ripresa, governo italiano vara misure correttive antideficit: tagli e tassa di solidarietà


Prosegue l’andamento positivo delle principali borse europee dopo la buona performance di ieri, che ha interessato anche Wall Street. Ora si attendono segnali da parte di quei governi del vecchio continente impegnati nella definizione di manovre correttive. In Italia è prevista per questo pomeriggio alle 19 la convocazione di un Consiglio dei ministri straordinario per varare “provvedimenti urgenti in materia finanziaria. Tra le misure in arrivo si parla di un possibile prelievo fiscale tra il 5 e il 10% sui redditi superiori ai 90mila euro. Il premier Berlusconi ha confermato “un’imposta di solidarietà” e la riduzione dei costi della politica, mentre il ministro dell’Economia Giulio Tremonti, in seguito ad un incontro tra governo ed enti locali, ha parlato di un “taglio alle regioni e agli altri enti di 6 miliardi per il 2012 e di 3,5 nel 2013”. Intanto, l’Ue, la Banca Centrale europea e il Fondo Monetario internazionale hanno apprezzato l’intervento messo in atto fino ad ora dal Portogallo. Sull’importanza di questi provvedimenti, a fronte della volatilità dei mercati, Eugenio Bonanata ha raccolto l’opinione dell’economista Riccardo Moro:RealAudioMP3

R. - In questo momento noi stiamo fronteggiando una crisi che non ha consistenti caratteri strutturali: ha fondamentalmente una dinamica finanziaria che è legata fortemente - a me sembra - anche all’immagine di sé che danno i governi europei, in questo caso, e le istituzioni internazionali. Quanto più istituzioni e governi riescono a mostrare una coesione, una capacità di intervento rapida e coordinata, tanto più questo viene letto dai risparmiatori come un segnale positivo. Se aggiungiamo il rimbalzo positivo delle Borse di ieri, questo potrebbe farci pensare - se non arriveranno segnali contraddittori da Francia e Italia - ad uno stimolo che in queste ultime ore di Borsa e alla riapertura dei Mercati, dopo Ferragosto, possa dare dei segnali positivi.

D. - Gli organismi di controllo delle Borse in Italia, Francia, Spagna e Belgio hanno deciso di vietare la vendita di titoli allo scoperto per quindici giorni. Cosa significa questa manovra? Cosa può comportare?

R. - E’ un segnale che chiede di raffreddare i movimenti speculativi. Va detto, però, che se lo fanno solo quattro Paesi non significa che questo avvenga sugli altri Mercati: non avviene, dunque, sul Mercato americano, non avviene sul Mercato britannico, che sono poi due piazze finanziarie molto consistenti. Le perdite molto pesanti che sono avvenute nei giorni scorsi - l’ultimo quello del 6,6 dell’altro giorno - vedono un ruolo delle operazioni allo scoperto molto contenuto. Segno, questo, della necessità di segnali politici che vadano al di là di un vincolo superiore alle regole.

D. - Sul versante italiano: Bankitalia ha comunicato un nuovo record a giugno del debito pubblico, che ha superato per la prima volta 1.900 miliardi. Questo dato può complicare il cammino del governo italiano?

R. - No, in realtà no perché è un dato del tutto previsto: nel senso che con quello che sta accadendo in questi giorni è chiaro che il trend non va verso un miglioramento dei fondamentali finanziari. Questo non mi stupisce e credo che non vada neanche enfatizzato. Il problema più grave è quello a monte e cioè della capacità di invertire il trend: capacità che è possibile realizzare esclusivamente con un vero cambio di passo, anche dal punto di vista politico, che è la cosa che poi preoccupa di più nel nostro Paese. (mg)







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