2011-08-11 15:52:41

Mercati ancora instabili mentre da Italia e Francia si aspettano riforme sul debito


L’attenzione resta puntata sulle Borse internazionali: quelle asiatiche hanno concluso la giornata all’insegna del contenimento delle perdite iniziali, mentre quelle europee restano altalenanti. Solo ieri, bruciati 174 miliardi di euro, con Wall Street in pesante ribasso. Eugenio Bonanata:RealAudioMP3

In attesa degli sviluppi dell’odierna giornata finanziaria entra in gioco la politica. E’ chiamata ad illustrare le misure anticrisi in vista del pareggio anticipato dei conti pubblici al 2013: un obiettivo chiesto dall’Europa e da inserire esplicitamente nella Costituzione. A questo pensa la Francia, alle prese con lo spettro del declassamento, con il presidente Sarkozy che ha fissato un vertice straordinario nei prossimi giorni per formalizzare le decisioni antideficit. Sulla stessa linea anche l’Italia. Il ministro dell’Economia Tremonti stamani ha anticipato alcuni punti della nuova manovra correttiva contenuti nel decreto che sarà presentato nel Consiglio dei ministri del prossimo 16 agosto. Si va dai tagli agli stipendi degli statali, alla riduzione dei costi della politica fino alla tassazione sulle rendite. Necessario anche il ridimensionamento dei costi degli enti locali, tema centrale dell’incontro di domani tra governo, regioni e province. Critiche le opposizioni, mentre il presidente della Repubblica, Napolitano, rientrato in anticipo dalle vacanze, oggi incontra il premier Berlusconi. La preoccupazione resta protagonista anche negli Stati Uniti, dove ieri, al termine della giornata nera di Wall Street, Obama ha avuto un faccia a faccia sulla crisi con il presidente della Fed (Federal Reserve), Bernanke.

La Banca Centrale Europea ha esortato Italia e Spagna ad accelerare sulla strada delle riforme fiscali e strutturali, ricordando che la ripresa italiana è ancora in ritardo rispetto agli altri Paesi vicini. Inoltre, nel suo bollettino mensile diffuso in mattinata, l’istituto di Francoforte ha previsto un rallentamento della crescita nei prossimi mesi in tutta l’eurozona, l’aumento dei tassi di interesse e il rialzo dell’inflazione. Sulle prospettive di intervento in Europa, Eugenio Bonanata ha intervistato Luigi Campiglio, docente di politica economia alla Cattolica di Milano:RealAudioMP3

R. – L’Europa è molto diversificata; obiettivamente, noi siamo un pochino più fragili rispetto – ad esempio – a situazioni come quella in Francia in cui tagli ci saranno, ma tutto questo avviene all’interno di un quadro di sicurezza sociale, di “welfare state”, se così lo si vuole chiamare, già molto ben strutturato e definito. La Francia sarebbe capace di assorbire molto meglio, rispetto a quanto potrebbe avvenire in Italia, le conseguenze di manovre restrittive e la loro distribuzione per grandi gruppi sociali.

D. – La Banca centrale europea torna a raccomandare ai governi le riforme …

R. – Bè, noi abbiamo bisogno di riforme come del pane: ad esempio, il welfare intorno alla famiglia, nel caso italiano, è quasi inesistente, rispetto a quello francese, e questo – devo dire – fa molto la differenza! Riforme, certamente, ma riforme che siano improntate anche ad uno spirito genuino di collettività nazionale, quindi dello stare uniti, dello stare insieme e del dare sicurezze …

D. – Bisogna anticipare il pareggio di bilancio al 2013: questo chiede l’Europa …

R. – L’idea di pareggio certamente va accolta, ma è un’idea che non deve tagliare, nemmeno involontariamente, la possibilità di manovre di breve periodo in congiunture come – per l’appunto – quelle che stiamo attraversando.

D. – In Italia, come in Francia, si parla di “manovre correttive” …

R. – Certamente, in un momento di “emergenza”, posso capire che si adottino misure altrettanto di emergenza. Ma occorre fermarsi un momento a riflettere su quello che sta avvenendo: sta avvenendo qualcosa che ci segnala un problema oggettivo di difficoltà di funzionamento delle democrazie, in particolare sul piano economico, della democrazia italiana, perché siamo in una situazione in cui sostanzialmente veniamo etero-diretti e da Francoforte, in un modo poco convenzionale, e dai mercati finanziari. I mercati finanziari, in questo momento, tutto sono fuorché un esempio di ordine. La volatilità dei mercati è lì a dimostrare che nemmeno loro sanno bene dove andare. (gf)







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