2011-08-11 15:52:05

Gli scontri in Somalia aggravano l'emergenza carestia


Grave la situazione nel Corno d’Africa. Sono più di 12 milioni le persone che vivono al limite della sussistenza e negli ultimi 3 mesi 29 mila bambini sono morti a causa della mancanza di cibo e acqua. Ad aggravare la situazione sono gli scontri armati in Somalia che provocano l’aumento dei profughi e l’indigenza generata dalla carestia. Continuano intanto gli appelli rivolti alla comunità internazionale per intensificare gli aiuti che fino a questo momento non sembrano in grado di rispondere in modo soddisfacente alla tragedia. Camilla Spinelli ha sentito Flavio Lotti, Coordinatore nazionale della Tavola della pace.RealAudioMP3

R. – E’ davvero una cosa scandalosa, insopportabile, sapere che così tante persone stanno soffrendo a causa della mancanza di cibo. E’ davvero uno scandalo che non si stia facendo tutto quello che si può fare per salvare la vita di queste persone.

D. – Qual è la situazione ad oggi?

R. – Innanzitutto, continua la guerra e non c’è nessuna iniziativa in atto per fermarla. Le Nazioni Unite stanno cercando di fare qualcosa insieme a diverse organizzazioni della società civile internazionale, ma purtroppo è come svuotare l’acqua con il cucchiaio. In questo caso, non c’è nemmeno l’acqua: c’è una sete e una fame che sta bruciando insieme alle vite di queste persone anche la nostra dignità.

D. – Secondo lei, si registra anche un colpevole ritardo nell’aver dato l’allarme?

R. – Questa tragedia era stata annunciata da due stagioni di pioggia che purtroppo sono andate molto male e che hanno quindi impedito quei raccolti che avrebbero potuto aiutare queste persone a sopravvivere. Non si è fatto nulla e ancora oggi purtroppo non si sta mobilitando il mondo.

D. – La politica internazionale si è fatta trovare impreparata di fronte all’emergenza?

R. – Sicuramente non si è curata di quello che stava accadendo. Stiamo spendendo centinaia di milioni di dollari per fare la guerra in tante parti del mondo e non stiamo facendo nulla per salvare la vita di questa gente.

D. – Quali sono i vostri progetti futuri?

R. – La tragedia è di queste ore e non è rinviabile a dopodomani. Nel frattempo, stiamo preparando una nuova edizione della marcia della pace Perugia-Assisi, perché vogliamo che ci sia una grande manifestazione di protesta contro queste enormi ingiustizie, che continuano ad uccidere nel mondo, mentre noi restiamo semplicemente a guardare. Forse noi non abbiamo la possibilità di risolvere questi problemi, ma abbiamo il dovere di far sentire la nostra voce.(ap)







All the contents on this site are copyrighted ©.