A Madrid mostra di “Aiuto alla Chiesa che soffre” sui cristiani perseguitati nel mondo
Fotografie di cristiani perseguitati, la storia di quindici martiri degli ultimi 50
anni, il dramma delle persecuzioni in Pakistan, in India e in Algeria e video-testimonianze
da Nigeria, Cina, Sudan, Cuba e Iraq. Sono questi alcuni dei temi al centro della
mostra “Cristiani perseguitati oggi”, organizzata da “Aiuto alla Chiesa che soffre”,
in occasione della Giornata Mondiale della Gioventù, in programma a Madrid dal 16
al 21 agosto. L’esposizione, visitabile dal 15 al 20 agosto, sarà ospitata dalla parrocchia
madrilena di “San Jerónimo el Real”, con ingresso gratuito per tutti i partecipanti
alla Gmg. “Quello che vogliamo mostrare ai giovani – spiega Amparo Llobel, curatrice
della mostra – non è il volto negativo e triste della Chiesa perseguitata, ma l’esatto
contrario, perché è sulla Croce che si vive di più la fede”. “E più si vive la fede
– sottolinea - più ci si avvicina a Cristo”. “Spesso la gente – sottolinea il portavoce
di “Aiuto alla Chiesa che soffre”, Javier Fariñas - si meraviglia del fatto che in
molti Paesi vivere la fede in libertà rappresenta un crimine”. “Per questo, vedere
testimonianze concrete di cristiani perseguitati ci pone un interrogativo cruciale:
cosa faremmo noi se ci trovassimo nella stessa situazione?”. Una delle testimonianze
proposte nella mostra è quella di padre Jorge Naranjo, 37 anni, sacerdote comboniano
madrileno, che ha lavorato in Paesi a maggioranza musulmana, come il Nord Sudan. In
alcuni Paesi - spiega il missionario - “essere cristiani significa essere svantaggiati
nel trovare lavoro o nell’ottenere una borsa di studio”. “Spesso, è quasi impossibile
avere il permesso di costruire una Chiesa, anche se i cristiani che abitano in quella
zona sono numerosi”. Di qui, l’invito rivolto da padre Naranjo a tutti i giovani affinché,
visitando la mostra, scoprano che “la fede è davvero un tesoro che dà senso pieno
alla vita”. “E la gioia più grande – aggiunge - è quella di poterla condividere”:
“Colui che persevera nella fede nonostante le difficoltà, la approfondisce e si costruisce
un’identità dalle fondamenta molto solide”. “L’obiettivo dell’esposizione – conclude
la curatrice della mostra – è quello di sensibilizzare e spronare i giovani ad un
impegno concreto nei confronti della libertà religiosa e della Chiesa sofferente e
perseguitata”. (I.P.)