2011-08-11 16:06:15

A Madrid mostra di “Aiuto alla Chiesa che soffre” sui cristiani perseguitati nel mondo


Fotografie di cristiani perseguitati, la storia di quindici martiri degli ultimi 50 anni, il dramma delle persecuzioni in Pakistan, in India e in Algeria e video-testimonianze da Nigeria, Cina, Sudan, Cuba e Iraq. Sono questi alcuni dei temi al centro della mostra “Cristiani perseguitati oggi”, organizzata da “Aiuto alla Chiesa che soffre”, in occasione della Giornata Mondiale della Gioventù, in programma a Madrid dal 16 al 21 agosto. L’esposizione, visitabile dal 15 al 20 agosto, sarà ospitata dalla parrocchia madrilena di “San Jerónimo el Real”, con ingresso gratuito per tutti i partecipanti alla Gmg. “Quello che vogliamo mostrare ai giovani – spiega Amparo Llobel, curatrice della mostra – non è il volto negativo e triste della Chiesa perseguitata, ma l’esatto contrario, perché è sulla Croce che si vive di più la fede”. “E più si vive la fede – sottolinea - più ci si avvicina a Cristo”. “Spesso la gente – sottolinea il portavoce di “Aiuto alla Chiesa che soffre”, Javier Fariñas - si meraviglia del fatto che in molti Paesi vivere la fede in libertà rappresenta un crimine”. “Per questo, vedere testimonianze concrete di cristiani perseguitati ci pone un interrogativo cruciale: cosa faremmo noi se ci trovassimo nella stessa situazione?”. Una delle testimonianze proposte nella mostra è quella di padre Jorge Naranjo, 37 anni, sacerdote comboniano madrileno, che ha lavorato in Paesi a maggioranza musulmana, come il Nord Sudan. In alcuni Paesi - spiega il missionario - “essere cristiani significa essere svantaggiati nel trovare lavoro o nell’ottenere una borsa di studio”. “Spesso, è quasi impossibile avere il permesso di costruire una Chiesa, anche se i cristiani che abitano in quella zona sono numerosi”. Di qui, l’invito rivolto da padre Naranjo a tutti i giovani affinché, visitando la mostra, scoprano che “la fede è davvero un tesoro che dà senso pieno alla vita”. “E la gioia più grande – aggiunge - è quella di poterla condividere”: “Colui che persevera nella fede nonostante le difficoltà, la approfondisce e si costruisce un’identità dalle fondamenta molto solide”. “L’obiettivo dell’esposizione – conclude la curatrice della mostra – è quello di sensibilizzare e spronare i giovani ad un impegno concreto nei confronti della libertà religiosa e della Chiesa sofferente e perseguitata”. (I.P.)







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