I luterani impegnati tra i profughi del Corno d'Africa in Kenya
La comunità luterana è attualmente impegnata nel Corno d’Africa per sostenere con
vigore lo sforzo umanitario internazionale nel contesto dell’emergenza causata dalla
siccità. Nel Corno d’Africa sono attive diverse agenzie di soccorso che fanno riferimento
a organismi ecumenici. In particolare, la Lutheran World Federation (Lwf) agisce tramite
le proprie organizzazioni di volontariato nella località di Dadaab, in Kenya, dove
sono attivi i campi di soccorso dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i
Rifugiati, che ospitano centinaia di migliaia di persone in grave stato di denutrizione.
In una recente visita in Kenya – rende noto l’Osservatore Romano - il segretario generale
della Lutheran World Federation, il reverendo Martin Junge, ha sottolineato che la
comunità religiosa farà pressione sugli organismi internazionali affinché siano incrementati
i fondi per l’assistenza alle famiglie. L’incremento dei fondi consentirebbe di garantire
la massima efficacia dei soccorsi nel lungo periodo. A tale riguardo, il reverendo
Junge ha espresso la volontà di rafforzare anche la cooperazione con il governo in
Kenya, per agevolare il flusso degli aiuti umanitari. Il reverendo Martin Junge ha
ricordato, in base alle stime delle Nazioni Unite, che attualmente per rispondere
in maniera adeguata alle necessità delle popolazioni occorre oltre un miliardo e 300
mila dollari, ma il fabbisogno tenderà ad aumentare sensibilmente. Per questo, ha
sottolineato il rappresentante della comunità luterana mondiale, “deve essere fatta
un’enorme raccolta di fondi a livello globale”. (A.L.)