Nepal: al via campagna per il rispetto delle minoranze religiose
Una campagna per promuovere il dialogo interreligioso e per la parità dei diritti
delle religioni in Nepal. A lanciarla il prossimo mese di settembre è il Movimento
interreligioso per la difesa della laicità (Ispm) a cui aderiscono leader cristiani,
musulmani e buddisti. Cresce infatti la preoccupazione delle minoranze religiose nepalesi
per il futuro della laicità del Paese, dove una parte della classe dirigente preme
per la reintroduzione dell’induismo quale religione di Stato nella nuova costituzione.
Alla conferenza stampa di presentazione il coordinatore dell’iniziativa, il monaco
buddhista Palsan Bajra Lama, ha spiegato che, nonostante la laicizzazione dello Stato
decisa nel 2006, le minoranze continuano a subire discriminazioni rispetto alla maggioranza
indù. Anche secondo il pastore Chari Bahadur, il Nepal “è un Paese laico solo di nome”,
perché alle minoranze religiose non sono pienamente riconosciuti i loro diritti. “I
luoghi di culto buddisti, musulmani e cristiani sono ancora registrati come organizzazioni
non governative e mentre altri possono fare propaganda, solo i cristiani sono presi
di mira perché predicano la loro fede anche se pacificamente”, ha denunciato l’esponente
cristiano. Tra le richieste dell’Ispm quella che la nuova Costituzione (la cui approvazione
è stata nuovamente rinviata al 31 agosto) garantisca a tutti i cittadini il diritto
di praticare, scegliere o convertirsi a qualsiasi religione. Il movimento ha annunciato
che se queste richieste non saranno accolte, organizzerà iniziative di protesta in
tutto il Paese. La persistente situazione di instabilità politica di questi mesi ha
contribuito a riacutizzare le tensioni interreligiose in Nepal alimentate da gruppi
estremisti indù che hanno fatto temere in particolare per la minoranza cristiana.
A queste tensioni ha contribuito anche il braccio di ferro con il governo per l’assegnazione
ai cristiani di aree adibite a cimiteri. Su 30 milioni di abitanti, i cristiani in
Nepal sono circa 500mila, di cui circa 10 mila cattolici. (L.Z.)