2011-08-09 13:35:38

Fame in Somalia. Mons. Bertin: non rinviare più gli interventi a favore della popolazione


Il governo di transizione somalo ha offerto un’amnistia ai miliziani islamici, Shabaab, che negli ultimi giorni, hanno deciso di abbandonare i quartieri nord-orientali di Mogadiscio. Intanto, mentre la popolazione del Corno d’Africa è allo stremo per la carestia, ieri è atterrato nella capitale somala il primo volo d'emergenza organizzato dall'Acnur, l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati. Sugli ultimi sviluppi, Alessandro Gisotti ha intervistato mons. Giorgio Bertin, vescovo di Gibuti e amministratore apostolico di Mogadiscio:RealAudioMP3

R. – E’ il primo aereo dell’Acnur, ma non bisogna dimenticare che il Pam già da una settimana aveva inviato aerei. Questo è un aspetto positivo, soprattutto per la zona di Mogadiscio, dove c’è stata una grande affluenza di sfollati a causa della carestia e della fame.

D. – Il governo transitorio ha proposto un’amnistia agli Shabaab, che hanno abbandonato alcuni quartieri di Mogadiscio. Cosa può voler dire questo, soprattutto per la crisi umanitaria?

R. – Questo vuol dire soprattutto che si cerca di recuperare quegli elementi che erano finiti nelle file degli Shabaab, probabilmente non troppo convinti, che probabilmente avevano almeno il mangiare assicurato. E allora di per sé questo gesto da parte del governo di transizione è un gesto conciliante, che vorrebbe probabilmente essere indirizzato anche ad un pubblico più largo tra gli Shabaab.

D. – Oggi si doveva tenere il vertice dell’Unione Africana ad Addis Abeba ed invece è stato rimandato. Questo chiaramente preoccupa...

R. – Sì, certo, questo preoccupa, perché questi continui rinvii non sono a positivi, soprattutto per quanto riguarda il Sud della Somalia. Va rafforzato un po' quel minimo di struttura che sono riusciti a creare con il governo di transizione, pur sapendo che è una struttura estremamente fragile e divisa all’interno.(ap)







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