Tonfo delle borse asiatiche dopo il declassamento del debito Usa
La crisi del debito pubblico dell'eurozona e il declassamento del debito statunitense
restano i problemi centrali della nuova fase in cui sembra essere entrata la crisi
economica. Una situazione intricata, che ha spinto i ministri delle finanze del G7
ad organizzare nella notte un mini-summit telefonico a poche ore dalla riapertura
dei mercati. Per l’Europa, tuttavia, l’anello debole è rappresentato ancora dalle
misure che devono essere varate da Italia e Spagna. Il servizio di Giampiero Guadagni:
Cresce, intanto,
l’incertezza per quella che oggi sarà la reazione dei mercati al declassamento del
debito Usa da parte dell’agenzia di rating Standard & Poor’s. Segnali negativi arrivano
per il momento dalle Borse dell'Asia che hanno aperto tutte al ribasso con Tokyo che
perde il 2% e Hong Kong che ha aperto a -4. La peggiore Seul, con una perdita delle
quotazioni del 7%. Sentiamo Elena Molinari:
Il declassamento
dell’America sul piano dell’affidabilità economica, oltre a porre nuovi ostacoli alla
crescita interna, segna per molti analisti la fine dell’egemonia finanziaria statunitense
sui mercati internazionali. E le economie emergenti hanno reagito sostenendo che il
dollaro potrebbe perdere il suo primato di moneta di riferimento per gli scambi internazionali.
Amedeo Lomonaco ha intervistato Sergio Marelli, segretario generale della Federazione
di Organismi di Volontariato Internazionale di ispirazione cristiana (Focsiv). Ascoltiamo: