All’insegna della gioia: i giovani di “Nuovi Orizzonti” si preparano alla Gmg di Madrid
Tra i tanti giovani che si stanno preparando a partire da tutta Italia per la Gmg
di Madrid ci sono anche i ragazzi impegnati nel movimento “Nuovi Orizzonti”. Per una
testimonianza sul clima che si vive nella comunità fondata da Chiara Amirante, Alessandro
Gisotti ha intervistato don Giacomo Pavanello, responsabile di “Nuovi Orizzonti”
per l’Evangelizzazione:
R. - Ci stiamo
preparando con tanta preghiera, perché sentiamo l’importanza di questo evento per
noi come realtà, ma anche per tutta la Chiesa. Quindi, vogliamo dare il nostro contributo
innanzitutto con la preghiera, soprattutto da parte di chi non potrà recarsi a Madrid,
e per quelli invece, che da tutta Italia, si uniranno al nostro gruppo che in Spagna,
a Madrid, già esiste da diverso tempo, con loro lavoreremo in strada, con diverse
iniziative di evangelizzazione nei confronti dei giovani che sono lì, magari anche
per altri motivi…
D. - Quindi, questo aspetto dell’evangelizzazione,
della nuova evangelizzazione sarà anche caratterizzante della presenza di “Nuovi Orizzonti”
a Madrid?
R. - Sicuramente, perché noi abbiamo intenzione e già stiamo
lavorando in questi giorni assieme ad altre realtà a livello europeo impegnate nella
nuova evangelizzazione. Ci uniremo a loro in Plaza de España per dare vita ad un “festival
annuncio”. E’ una realtà in cui tutti questi gruppi europei si raduneranno in questo
luogo per un percorso di evangelizzazione vissuto in prima persona che poi apra alla
missione. Quindi, dopo questo incontro, questa catechesi con grandi testimoni: ci
sarà, il cardinale Schoenborn, padre Raniero Cantalamessa, ed altri che esprimeranno
alcuni indirizzi tramite una catechesi, divisi due a due, si andrà in diverse zone
della città per incontrare i giovani, altri pellegrini oppure anche i ragazzi spagnoli
o altri ragazzi appunto a Madrid per altri motivi.
D. - Una presenza
all’insegna della gioia, come sempre è per “Nuovi Orizzonti” la gioia dell’incontro
con Cristo…
R. – Sicuramente, l’incontro che noi abbiamo fatto in prima
persona che ci ha cambiato la vita, che ci ha riempito il cuore di gioia è talmente
grande che per dirla con San Pietro “non possiamo tenerla con noi”, non è qualcosa
che possiamo far finta che sia una cosa prettamente privata. E’ una cosa che noi abbiamo
veduto, toccato, sperimentato e abbiamo il dovere morale, il dovere quasi naturale
di condividerla con altre persone, quindi sicuramente credo che un annuncio, se non
è un annuncio di gioia, difficilmente può essere credibile. Se andiamo a parlare di
un Dio che ha dato la vita per noi e di un Dio che è venuto per darci ogni bene… poi,
magari, lo andiamo a testimoniare con la faccia triste, chi ci crede? Per noi questa
ulteriore occasione che il Signore ci dà di testimoniare il nostro carisma è per noi
un momento importantissimo di ringraziamento, perché veramente anche dopo l’approvazione
pontificia, che ci riconosce come associazione internazionale di fedeli, ecco per
noi è un ulteriore segno che il Signore ci chiama veramente a varcare ogni confine.
(ma)