Somalia: carestia sempre più drammatica, civili in fuga da fame e guerra
Sempre più grave la situazione in Somalia, dove lo stato di carestia è stato esteso
ad altre zone del Paese e dove si teme presto coinvolga l’intero territorio nazionale.
Drammatico il livello di malnutrizione della popolazione che continua a migrare verso
la capitale Mogadiscio e a premere al confine meridionale con il Kenya in cerca di
cibo.Sono quasi 13 milioni le persone colpite dalla crisi alimentare, la peggiore
in 60 anni: questi i numeri paurosi della siccità che sta colpendo il Corno d’Africa
e che ha raggiunto il picco nel Paese, dove si calcola che 3 milioni e 700mila persone
abbiano un immediato bisogno di aiuto. In Somalia l’Unità per la sicurezza alimentare
e l’analisi della nutrizione della Fao ha esteso lo stato di carestia alle aree centro-meridionali
di Balad e Adale, alla Middle Shabelle, all’insediamento degli sfollati del corridoio
di Afgoye e a diverse zone di Mogadiscio, dove in pochi giorni sono arrivati oltre
100mila sfollati dalle campagne e dove dal weekend imperversano piogge torrenziali.
Si stima che il 5% della popolazione totale sia ormai accampato qui, nei circa 10
insediamenti conosciuti e ora off limits: ad aggravare la situazione, infatti, è il
conflitto in corso tra le milizie islamiche di Shabaab, che controllano il 20% della
città e impediscono agli aiuti umanitari di entrare, e le forze governative. I miliziani
legati ad al Qaeda negano l’esistenza della carestia e cercano di ostacolare l’esodo
dalle zone rurali che sottrae loro uomini da arruolare con la forza o con assurde
promesse di ricchezza, per ripiegare così sui giovani di età compresa tra i 12 e i
18 anni. Il timore è che l’emergenza, anche a causa della difficoltà dell’accesso
degli aiuti internazionali che finora hanno raggiunto solo il 20% della popolazione,
divenga generale in tutto il territorio nazionale: secondo l’Onu i prossimi raccolti
saranno molto scarsi e la siccità si prevede duri almeno fino a dicembre. (A cura
di Roberta Barbi)