Giovedì
04 Agosto 2011 - L’autore di Jack Frusciante è uscito dal gruppo racconta
di sé, racconta quanto la sua vita, i suoi viaggi, la sua adolescenza abbiano influenzato
i suoi romanzi, di quando a scuola nei temi che tutti abbiamo affrontato su “Cosa
vuoi fare da grande” scriveva di voler diventare un giornalista per fare delle sue
passioni, il viaggio e la scrittura il suo lavoro. Brizzi sfogliando il libro
della sua vita racconta di quanto sia la sua stessa vita ad affascinare il suo pubblico,
il pubblico che legge i suoi romanzi, le sue storie, quelle che lo hanno emozionato
in prima persona. Umberto Saba scriveva: “L'opera d'arte è sempre una confessione”
e Brizzi lo conferma quando per farci meglio comprendere lo scrittore ci racconta
l’uomo che vive in lui e prima di tutto il bambino di cui ha custodito lo spirito
d’avventura, quel bambino che per il compleanno dei genitori preparava regali speciali,
unici, dei racconti, quel bambino pieno di emozione che lo ha portato a fare un viaggio
a piedi da Roma a Canterbury che ha ispirato il suo ultimo romanzo Il
pellegrino dalle braccia d’inchiostro. Enrico Brizzi si racconta ai microfoni
di Stefano Cavallo consapevole oggi di essere in possesso di una certa disciplina
per quanto riguarda la scrittura che, con coraggio ha trasformato da passione in professione
vincendo l’eterna lotta contro il “posto di lavoro” tanto ambito dai suoi “vecchi”.