2011-08-04 08:02:11

Giappone. Messaggio del presidente dei vescovi per l'anniversario di Hiroshima e Nagasaki


Un invito ai fedeli cattolici del Giappone affinché preghino e agiscano per favorire la pace è stato rivolto da mons. Leo Jun Ikenaga, arcivescovo di Osaka, che, in qualità di presidente della Conferenza episcopale nipponica, ha diffuso un suo messaggio in occasione dell’annuale ricorrenza intitolata «Ten Days for Peace», in coincidenza con l’anniversario dei bombardamenti atomici a Hiroshima e Nagasaki. Nel suo messaggio per i dieci giorni di riflessione sul tema della pace, che si terranno in tutte le diocesi del Sol Levante dal 6 al 15 agosto, l’arcivescovo Leo Jun Ikenaga invita i fedeli a pregare per le oltre ventimila vittime del terremoto e del maremoto che ha colpito il Giappone nord orientale lo scorso 11 marzo. Il presule ricorda anche di pregare per quanti, sopravvissuti al disastro, hanno perso i loro cari, il lavoro, l’abitazione e tutto quello che erano riusciti a raggiungere nel corso della vita. Nel documento, pubblicato sul sito in rete della Conferenza episcopale del Giappone e ripreso dall’Osservatore Romano, l’arcivescovo di Osaka non dimentica di chiedere a tutti i fedeli di pregare anche per quanti hanno sofferto e tutt’ora vivono nell’ansietà a causa delle fughe di radioattività dall’impianto atomico di Fukushima, le cui strutture sono state gravemente danneggiate in conseguenza dell’impatto dello tsunami causato dal sisma. Per il presule «è quasi impossibile per noi comprendere il motivo di questa grande tragedia. Tuttavia la fede ci assicura che c’è sempre una nuova speranza anche quando le difficoltà sembrano predominare». Nel suo messaggio in vista della ricorrenza dei «Ten Days for Peace», mons. Ikenaga ricorda i trent’anni trascorsi dalla visita apostolica in Giappone del beato Papa Giovanni Paolo II. In quell’occasione, il Papa si era recato a Hiroshima dove aveva pronunciato un appello nel quale invitava i fedeli a «rimanere uniti nel cammino per raggiungere il traguardo della vera pace, l’unica pace perché è Dio che l’assicura». «Dopo questo evento — sottolinea nel suo messaggio il presule nipponico — sono molti coloro, sia in patria che all’estero, che in nome della pace offrono il loro aiuto a quanti si trovano in una situazione di necessità. Queste persone lavorano per il loro prossimo in ogni circostanza e in ogni momento per rendere concreto un ideale di amore e di condivisione». Riferendosi al terremoto, il presule ha aggiunto: «nel corso della recente terribile tragedia siamo stati testimoni dello sviluppo dei movimenti di volontariato e di solidarietà anche in Giappone. Sono gruppi formati da persone che percorrono la strada della pace di Dio». Per l’arcivescovo di Osaka «quando noi fedeli ci aiutiamo a vicenda, cancelliamo dal nostro cuore l’odio e la sete di vendetta e ci convinciamo profondamente della futilità di ogni conflitto e rafforziamo la nostra determinazione di proteggere la dignità della persona umana che è stata creata ad immagine di Dio». Nella parte finale del documento, mons. Ikenaga ricorda che la ricorrenza dei dieci giorni per la pace inizia nell’anniversario dei bombardamenti atomici e termina in occasione del giorno di commemorazione per la fine del secondo conflitto mondiale.







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