Verso la Gmg. Padre Julián Carrón: un'occasione per mostrare la ragionevolezza della
fede
I ragazzi di Comunione e Liberazione si stanno preparando per la Giornata Mondiale
della Gioventù, in programma a Madrid, in Spagna, dal 16 al 21 agosto prossimi. Il
movimento fondato da don Giussani arriverà nella capitale spagnola con la propria
esperienza di fede, fondata su un fatto: l'incontro con Cristo. Ce ne parla, al microfono
di Giorgia Innocenti, il presidente di Comunione e Liberazione, padre Julián
Carrón:
R. – Comunione
e Liberazione sta preparando questa Giornata attraverso il lavoro che di solito portiamo
avanti come Movimento, cercando di vivere la nostra esperienza di fede, come un tentativo
costante di verifica della fede. Don Giussani parla di questa fede proprio per questa
preoccupazione che aveva della ragionevolezza della fede, che deve essere salda in
Cristo. Solo una fede come esperienza presente può resistere in un mondo in cui tutto
dice l’opposto. Questa è la sfida che abbiamo noi cristiani nel nostro tempo: vedere
sempre di più la ragionevolezza della fede. In questi ultimi tempi, è parso molto
in sintonia con tutto quello che il Papa ci ha detto per prepararci a questa Giornata.
D. – Il tema della Gmg è appunto “Radicati e fondati in Cristo, saldi
nella fede”...
R. – Appunto, il Papa ha scelto questo tema proprio per
la sua preoccupazione di superare questa frattura tra il sapere e il credere, per
far capire a tutti i cristiani la ragionevolezza della fede, proprio con questa sua
insistenza. La rilevanza della fede per la vita è possibile solo se noi possiamo fare
nell’esperienza la verifica di questa fede, perché questo è quello che consente a
tutti noi, che siamo adulti, di poter aderire a Cristo, sempre con più ragioni, vedendo
che meraviglia, che novità introduce Cristo nella vita: ridestare a partire da questa
esperienza una passione per Cristo che ci fa vivere la vita con questa gratitudine
di averlo incontrato.
D. – Qual è il significato della Gmg per la Spagna?
R.
– Per la Spagna, mi sembra sia un’occasione stupenda per rendersi conto delle proprie
radici. Per noi la fede è stata un caposaldo della nostra storia, ma come per altre
cose non si può vivere di rendita, non si può vivere di storia. Se la nostra fede,
la fede di tanti cristiani spagnoli, non trova nell’esperienza presente una conferma,
la fede non può continuare soltanto come un’abitudine o come qualcosa del passato,
occorre che sia verificata nel presente. Occorre scoprire nel presente la sua ‘convenienza
umana’ per noi oggi, in un mondo in cui tanti dei nostri contemporanei dicono che
sia una cosa del passato, che non ha nessuna rilevanza nell’oggi. (ap)