Con la legge di
Stabilità 2011, il Parlamento italiano ha deciso di tagliare frequenze televisive
da anni in uso alle tv comunitarie locali, cattoliche e non, per destinarle allo sviluppo
della telefonia mobile ed assegnarle alle compagnie telefoniche. "Il tutto - denuncia
Luigi Bardelli, presidente del Co.ra.l.lo., il Consorzio delle Radio e Tv Libere
Locali, a danno di circa 200-250 emittenti locali che corrono il pericolo di
non disporre più di canali per trasmettere", come sta ampiamente documentando il quotidiano
Avvenire. Per Bardelli, la scelta è "sia economica, per vendere le frequenze
e fare cassa per lo Stato, sia politica", con il rischio di "ridimensionare il pluralismo
dell'informazione" come scrive in una nota il presidente del Copercom, Domenico
delle Foglie. Per il quale, "bisogna regire facendo leva sulle coscienze democratiche
del Paese", per salvaguardare un patrimonio di informazione con un forte radicamento
di valori nel territorio delle comunità locali. Con noi, don Fausto Brioni, direttore
di Radio Tele Pace Chiavari e Sergio Villa, direttore di rete di Bergamo TV.(a
cura di Luca Collodi )