2011-08-02 14:04:36

Usa: i fedeli difendono la "Croce di Ground Zero" dalle critiche di un gruppo di atei


“La croce è simbolo di consolazione e di conforto per coloro che hanno perso i propri cari, ma è stata anche speranza e sostegno per i sopravvissuti e specialmente per coloro che sono stati impegnati nei soccorsi, per i vigili del fuoco, per i poliziotti e per gli operai addetti alla ricostruzione e per molti altri”. Così, padre Brian Jordan, religioso francescano, risponde alla denuncia portata avanti dall’associazione che promuove la difesa dei diritti degli atei degli Stati Uniti, l’American Atheist, contro la World Trade Center Cross, la croce alta sei metri che la comunità cristiana di New York ha voluto trasferire presso il National September 11 Memorial and Museum a partire dal prossimo anno. La croce “promuove il cristianesimo al di sopra delle altre religioni”, mentre “l’11 settembre non ha nulla a che fare con la cristianità”, questa la motivazione della denuncia, secondo il presidente degli atei, Dave Silverman. Intanto, però, riferisce L'Osservatore Romano, migliaia di persone si fermano davanti alla croce per un momento di preghiera o di raccoglimento e in sua difesa si è mossa anche l’organizzazione cristiana American Center for Law and Justice, attiva in favore della libertà religiosa nel mondo, secondo la quale la questione, da un punto di vista legale, “è profondamente viziata e priva di merito”. Il presidente del Museo, Joe Daniels, è intervenuto dicendo che la croce “rappresenterà una parte importante dell’impegno nel raccontare la storia dell’11 settembre come nient’altro potrebbe fare”. La norma che secondo gli atei sarebbe in questo modo violata sarebbe contenuta in una legge sui diritti civili in vigore a New York e rappresenterebbe anche una violazione alla Costituzione degli Usa: essendo il museo realizzato con fondi pubblici, non può ospitare il simbolo di una sola religione. (R.B.)







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