SUDAN: Mons. Gassis denuncia la pulizia etnica in atto sui Monti Nuba
“Sui Monti Nuba è in atto una vera e propria pulizia etnica”. A denunciarlo all’agenzia
Cisa è mons. Macram Max Gassis, vescovo di El Obeid nel Sudan nord-orientale. Durante
una messa a Nairobi in ricordo di mons. Cesare Mazzolari, il compianto vescovo di
Rumbek scomparso lo scorso 16 luglio, il presule ha invitato a pregare per le popolazioni
Nuba e ha esortato i media a dare più spazio a quanto sta accadendo nella regione.
Nell’area di frontiera ancora contesa tra Nord e Sud Sudan proseguono infatti gli
attacchi delle truppe governative nord-sudanesi . Le vere vittime dei bombardamenti
sono le popolazioni civili locali che continuano a fuggire dall’area. “Dicono di
combattere contro lo Spla (l’Esercito di liberazione del popolo sudanese protagonista
della passata guerra civile in Sudan, ndr). ma non c’è nessuno Spla: sono i civili
che vengono uccisi e tra loro persone vulnerabili come i bambini, le donne e gli anziati”,
ha denunciato mons. Gassis, evidenziando che dopo l’indipendenza del Sud Sudan, Khartum
non è disposta a rinunciare ai Monti Nuba, Abyei, al Darfur e alla regione del Nilo
Blu, ricche di materie prime preziose a cominciare dal petrolio. Di pulizia etnica
parla anche John Ashworth, consulente del Sudan Ecumenical Forum secondo il quale
l’unica soluzione è un radicale cambiamento della dirigenza politica nel Nord Sudan.
Ashworth ha anche confermato che dopo l’indipendenza del Sud la situazione dei sud-sudanesi
residenti nel nord è sempre più precaria e che anche la presenza della Chiesa è in
pericolo, dal momento che la maggioranza dei leader religiosi cristiani sono originari
dal Sud. (Cisa – ZENGARINI)