Il Papa: i cristiani dell’Occidente ritrovino l’entusiasmo della loro fede
“Perché i cristiani dell’Occidente, docili all’azione dello Spirito Santo, ritrovino
la freschezza e l’entusiasmo della loro fede”: è questa l’intenzione missionaria di
preghiera del Papa per il mese di agosto. Un tema, quello della nuova evangelizzazione
dell’Occidente, particolarmente caro a Benedetto XVI che proprio per affrontare questa
sfida dei nostri tempi ha voluto istituire un nuovo dicastero vaticano. Nel servizio
di Alessandro Gisotti, proponiamo alcune riflessioni del Papa sull’importanza
di una rinnovata evangelizzazione dell’Occidente:
In Occidente,
c’è bisogno di nuovi evangelizzatori che diano rinnovato vigore all’annuncio del Vangelo:
è l’esortazione più volte ripetuta in questi anni da Benedetto XVI, che fin da quando
era cardinale ha messo l’accento sul pericolo dell’oscuramento di Dio dalle società
di antica tradizione cristiana:
“La crisi che si sperimenta porta
con sé i tratti dell’esclusione di Dio dalla vita delle persone, di una generalizzata
indifferenza nei confronti della stessa fede cristiana, fino al tentativo di marginalizzarla
dalla vita pubblica”. (Udienza al Pontificio Consiglio per la Nuova Evangelizzazione,
30 maggio 2011)
“Non è forse vero – ha avvertito il Papa – che l’Occidente,
i Paesi centrali del cristianesimo sono stanchi della loro fede”, “non vogliono più
conoscere la fede in Gesù Cristo”?:
“Abbiamo motivo di gridare in
quest'ora a Dio: 'Non permettere che diventiamo un non-popolo! Fa' che ti riconosciamo
di nuovo! Infatti, ci hai unti con il tuo amore, hai posto il tuo Spirito Santo su
di noi. Fa' che la forza del tuo Spirito diventi nuovamente efficace in noi, affinché
con gioia testimoniamo il tuo messaggio!'” (Messa crismale, 21 aprile 2011)
All’Università
di Ratisbona, al Collège des Bernardins di Parigi, ancora a Westminster Hall a Londra,
il Pontefice ha incoraggiato l’Europa e l’Occidente a non disperdere la ricchezza
del suo patrimonio cristiano. Il Papa ripete con forza che, pur se i tempi sono cambiati
radicalmente dagli albori del cristianesimo, la missione che fu degli Apostoli non
è cambiata:
“La missione non è mutata, così come non devono mutare
l’entusiasmo e il coraggio che mossero gli Apostoli e i primi discepoli. Lo Spirito
Santo che li spinse ad aprire le porte del cenacolo, costituendoli evangelizzatori
(cfr At 2,1-4), è lo stesso Spirito che muove oggi la Chiesa per un rinnovato annuncio
di speranza agli uomini del nostro tempo”. (Udienza al Pontificio Consiglio per la
Nuova Evangelizzazione, 30 maggio 2011)
Un appello che il Papa ha
rinnovato, da ultimo, anche nel suo viaggio apostolico in Croazia, lo scorso giugno,
quando alla società civile del Paese, prossimo all’ingresso nell’Unione europea, ha
rammentato che, per sperare nel futuro, l’Europa non deve porre ai margini la fede
e la coscienza morale, tra loro intrinsecamente legate:
“Se la coscienza,
secondo il prevalente pensiero moderno, viene ridotta all’ambito del soggettivo, in
cui si relegano la religione e la morale, la crisi dell’occidente non ha rimedio e
l’Europa è destinata all’involuzione. Se invece la coscienza viene riscoperta quale
luogo dell’ascolto della verità e del bene, luogo della responsabilità davanti a Dio
e ai fratelli in umanità – che è la forza contro ogni dittatura – allora c’è speranza
per il futuro”. (Discorso alla società civile croata, 5 giugno 2011).