Gli USA trovano l’accordo sul debito. Sì dei repubblicani alla Camera, ora tocca al
Senato. Scongiurato il rischio default
Il rischio default è stato scongiurato dopo che nella notte la Camera USA ha approvato
il compromesso sul debito che prevede un aumento del tetto di 2.100 miliardi di dollari,
associati a tagli della spesa di pari valore. Oggi l’ultimo voto al Senato. Il piano
è stato approvato - al termine di una seduta fiume durata 11 ore - con 269 voti contro
161, e una nutrita pattuglia di oppositori sia democratici che repubblicani che si
sono dissociati dall'indicazione dei partiti di votare sì. Il servizio di Elena Molinari:
L’impasse
politica che ha portato gli Stati Uniti sull’orlo di una crisi economica ancora più
grave dell’attuale ha suscitato molti malumori nell’opinione pubblica americana. Ora
che l’accordo è stato raggiunto quali saranno le ricadute pratiche sulla vita quotidiana
dei cittadini statunitensi. Sentiamo il commento di Paolo Mastrolilli, inviato del
quotidiano La Stampa ed esperto di questioni americane.L'intervista è di Stefano Leszczynski:
Giornata
pesante ieri per i listini europei. Francoforte ha perso circa il 2,8 %, Parigi il
2,3%. Milano ha accusato una flessione del 3.85% bruciando 14,9 miliardi di euro.
Intanto oggi la Borsa di Tokyo viaggia in negativo a -1,17% sui timori di un rallentamento
dell’economia statunitense, mentre gli investitori valutano anche l'ipotesi di un
possibile intervento del Giappone sui mercati valutari per raffreddare la corsa dello
yen. Sentiamo il commento dell’economista Alberto Quadrio Curzio, vicepresidente dell’Accademia
dei Lincei, al microfono di Alessandro Guarasci: