2011-08-02 12:52:51

Comunicato della Sala Stampa vaticana sulla controversia tra una diocesi croata e un monastero benedettino in provincia di Padova


La Sala Stampa della Santa Sede ha pubblicato oggi un comunicato riguardo alle notizie riportate recentemente da alcune fonti di informazione in Croazia e in Italia, relative alla controversia tra la diocesi croata di Parenzo e Pola e il monastero benedettino di Praglia, in provincia di Padova, nell'Italia settentrionale. La nota sottolinea innanzitutto che la “questione è di natura propriamente ecclesiastica”. Di qui, il dispiacere che “sia stata strumentalizzata a fini che cercano di presentarla in chiave politica e demagogica, come se intendesse danneggiare la Croazia”. Invece, si legge nel comunicato, “la decisione della Santa Sede mira esclusivamente a ristabilire la giustizia dentro la Chiesa, peraltro con un risarcimento solo parziale”. Il provvedimento, spiega la Sala Stampa vaticana, “è stato adottato a conclusione di un confronto che la Santa Sede ha avviato fin dall’anno 2004 con la diocesi di Parenzo e Pola e il monastero benedettino di Praglia”. Il 21 novembre 2008, ricorda il comunicato, il Papa ha costituito un’apposita Commissione cardinalizia. Dopo la “scrupolosa ricerca di un accordo tra le due Parti”, si legge, “e di fronte ad alcune azioni unilaterali dell’autorità ecclesiastica di Parenzo e Pola, le conclusioni unanimemente raggiunte dalla Commissione sono state portate, nel dicembre 2010, alla conoscenza del Papa", che "le ha specificamente approvate”.

Con questa decisione, scrive la Sala Stampa vaticana, “si è disposto che le proprietà immobiliari interessate ancora in possesso della diocesi siano trasferite in capo all’ente croato Abbazia d.o.o. interamente partecipato dall’Abbazia di Praglia, ripristinando così, per quanto ad oggi possibile, la condizione determinata dalla volontà testamentaria del donatore originario che, a causa di vicissitudini storiche, per molti anni non è stata rispettata”. Inoltre, spiega il comunicato, “è stato richiesto alla diocesi di risarcire l’Abbazia di Praglia, a titolo di indennizzo per i beni che la diocesi ha previamente alienato o che comunque non sono restituibili”. La misura di tale indennizzo, specifica la Sala Stampa, “è da ritenersi meramente forfettaria, in quanto il valore dei beni già alienati dalla diocesi è di gran lunga superiore”.

Il vescovo di Parenzo e Pola, spiega ancora la nota, “dopo aver inizialmente accettato di negoziare con i benedettini al fine di giungere ad una soluzione intra-ecclesiale della controversia, purtroppo si è ritirato da tale posizione”. Essendosi “rifiutato di sottoscrivere la convenzione che avrebbe dovuto dare valore civile” alle disposizioni decise, il Papa è dovuto ricorrere alla nomina, il 6 luglio scorso, di mons. Santos Abril y Castelló come commissario “ad actum”, che per questa specifica questione sostituisse l’autorità ecclesiastica locale, “consentendo di raggiungere finalmente la soluzione della controversia anche attraverso un regolare atto notarile”. Le ragioni esposte dalla diocesi di Parenzo e Pola, evidenzia ancora il comunicato, “sono state sempre tenute in debita considerazione e recepite, secondo criteri di equità e di giustizia, nella decisione pontificia”. Per questo, conclude la nota, duole che “la decisione della Santa Sede venga contestata come se fosse di parte, o addirittura non avesse adeguato fondamento”.







All the contents on this site are copyrighted ©.