Bangladesh: la Chiesa in prima linea nella difesa delle donne dalla violenza domestica
Riconciliare le coppie sposate, contribuire a rafforzare la vita familiare, combattere
i casi di divorzio e di violenza domestica: sono stati questi gli obiettivi del seminario
svoltosi a Dhaka, in Bangladesh, nei giorni scorsi. L’evento è stato voluto dalla
Chiesa bengalese, specificamente dalla Commissione episcopale per la Vita familiare,
ed è stato rivolto a tutti gli operatori del settore. All’origine del convegno, la
drammatica realtà di un Paese in cui l’istituzione del matrimonio sembra essere sempre
più in crisi, soprattutto a causa di omicidi o suicidi perpetrati tra le mura domestiche.
Più di 70 consiglieri familiari hanno partecipato al seminario. “Almeno il 25% delle
tragedie familiari – ha detto Sandhya Persi, tra i presenti – è dovuto a crisi di
gelosia e tossicodipendenza”. “Per affrontare al meglio questi problemi – ha ribadito
padre David Gomes, segretario della Commissione episcopale – abbiamo esortato i consiglieri
familiari a diventare innanzitutto buoni ascoltatori delle coppie in crisi, offrendo,
poi, soluzioni concrete. L’attenzione e l’efficienza, in questo ambito, sono fondamentali”.
Secondo gli ultimi dati resi noti nel marzo scorso dall'organizzazione umanitaria
“Odhikar”, in occasione della Giornata internazionale delle Donne, almeno 1257 donne
sono state uccise in Bangladesh negli ultimi sei anni per il mancato pagamento della
dote matrimoniale. Inoltre, fra il gennaio 2005 e il dicembre 2010, altre 243 donne
si sono suicidate non potendo sopportare i maltrattamenti cui venivano sottoposte
fra le mura domestiche, mentre 348 sono decedute proprio a causa di tali violenze.
Sempre nei sei anni presi in considerazione, Odhikar ha riscontrato 526 donne sfigurate
con l’acido e oltre 3400 violentate. (I.P.)