Attentato contro una chiesa di Kirkuk, l’arcivescovo Sako: porre fine a questa
spirale di violenza
Nuovo attacco contro la comunità cristiana irachena: un’autobomba è esplosa nei pressi
della chiesa siro-cattolica della “Sacra Famiglia” a Kirkuk, provocando almeno 20
feriti e ingenti danni materiali. Tra i feriti anche bambini e una suora. Altre due
bombe sono state disinnescate dalla polizia. E’ la prima volta che questa chiesa della
città nord irachena viene presa di mira dai terroristi. Per una testimonianza su quanto
accaduto, Alessandro Gisotti ha raggiunto telefonicamente in Iraq l’arcivescovo
di Kirkuk, mons. Louis Sako:
R. – Si tratta
di una chiesa siro-cattolica, che si trova in un quartiere popolare e veramente molto
povero. Alle 5.30 di stamani è esplosa un’autobomba accanto al muro della chiesa.
Fra la chiesa e le case non c’è molta distanza… Tante case sono state distrutte e
molte macchine sono state bruciate. Ci sono feriti... Sono andato a vedere la chiesa
e a visitare i feriti nell’ospedale: i feriti sono cristiani e musulmani. E’ una cosa
bruttissima.
D. – E’ molto grave anche perché quest’attentato avviene
mentre inizia il mese del Ramadan…
R. – Sì, il Ramadan è un mese sacro
per i nostri fratelli musulmani. E’ peccato uccidere persone innocenti ancor più durante
questo mese e allora perché lo fanno? Non si sa! Ci sono altre maniere: se hanno delle
richieste o dei diritti da rivendicare, ci sono altri modi oltre alle bombe e alle
esplosioni!
D. – Quali sono le sue speranze, dopo questo ennesimo attentato,
questa ennesima violenza diretta contro la comunità cristiana e non solo…
R.
– Domenica, ho portato tanti medicinali negli ospedali della città ed ho scritto una
lettera, dicendo che questo è un mese di preghiera, un mese di digiuno, un mese di
conversione… Speriamo che questo sia l’ultimo atto di violenza! (mg)