Migliaia di pellegrini alla Porziuncola per la solennità del Perdono di Assisi
Ad Assisi, presso la Basilica papale di Santa Maria degli Angeli, sono iniziate le
celebrazioni per la solennità del Perdono che, come ogni anno, si ricorda domani,
2 agosto. Migliaia i pellegrini giunti per ricevere l’indulgenza plenaria chiesta
ed ottenuta nel 1216 da San Francesco. Il servizio è di Paolo Ondarza.
Un amore
traboccante, incontenibile e quindi da condividere. Questo abitava nel cuore di Francesco,
un uomo che nell’incontro con il Dio misericordioso, morto e risorto, aveva trovato
la pienezza di vita. Questa scoperta egli desiderava mostrarla ad ogni uomo, nella
certezza che da ogni condizione di deserto spirituale e di morte, in Cristo potesse
rigermogliare la vita. In preghiera, nella chiesetta della Porziuncola, chiese ed
ottenne l’indulgenza plenaria per quanti, pentiti e confessati, avessero visitato
la piccola cappellina. Subito diede l’annuncio ai numerosi fedeli radunatisi nella
piana di Assisi con una frase carica di entusiasmo: “Fratelli, voglio mandarvi tutti
in Paradiso”. Da sette secoli la porta della Porziuncola è stata varcata da milioni
di anime che qui si sono riconciliate con il Creatore. Ma cosa viene a dirci oggi
la festa del Perdono? Risponde padre Fabrizio Migliasso, custode
della Basilica Papale di Santa Maria degli Angeli:
R. – L’indulgenza
della Porziuncola ci ricorda la misericordia di Dio che non si stanca mai di noi e
continua a darci la possibilità di ricominciare. E attraverso l’esperienza di Francesco
d’Assisi, l’uomo che – per eccellenza – nella sua vita ha sperimentato questa porta
aperta – come definiamo la nostra indulgenza – sul Paradiso.
D. – Ci
sono situazioni in cui il male sembra avere la meglio, come nella recente strage in
Norvegia. Come parlare di perdono in questi casi limite?
R. – Intanto,
il perdono deve partire sempre dalla ricerca della verità: non delle colpe, perché
le colpe alla fine non portano a niente, ma la ricerca della responsabilità; chiederci
che posto ha oggi ancora il valore della persona umana, il valore dell’onestà, della
giustizia, della pace sociale … E credo che questo messaggio dell’indulgenza stimoli
e provochi soprattutto noi cristiani ad essere noi, oggi, dei ri-costruttori di pace.
D.
– Per ottenere l’indulgenza plenaria per sé o per le anime del Purgatorio è necessario
visitare una chiesa francescana o parrocchiale dal mezzogiorno di oggi alla mezzanotte
di domani, confessandosi, partecipando alla Messa e recitando il Credo, il Padre Nostro
e una preghiera secondo le intenzioni del Papa. Come mai questo elenco di azioni da
compiere? Ancora padre Migliasso:
R. – Questi sono segni esteriori per
aiutarci a rimetterci in cammino interiormente. L’indulgenza della Porziuncola, come
oggi tutte le indulgenze, sono gratuite, nel senso che non si paga in moneta, ma c’è
da pagare qualcosa di più grande che è la conversione personale. Per cui queste preghiere,
questo metterci in comunione con il Santo Padre – quindi con la Chiesa – dev’essere
però uno stimolo, un inizio di vita cambiata …
D. – Alla Porziuncola
le celebrazioni sono iniziate questa mattina con la Messa solenne presieduta dal ministro
dell’ordine dei Frati Minori, padre Josè Rodriguez Carballo, e proseguiranno fino
a domani sera quando, dopo l’arrivo della XXXI marcia francescana, il ministro provinciale
dei frati minori d’Umbria, padre Bruno Ottavi, celebrerà i secondi vespri della solennità
nella Basilica Papale di Santa Maria degli Angeli. Ancora padre Migliasso.
R.
– Personalmente, ho fatto alcune ore di confessione, questa mattina: vedi proprio
la voglia di ricominciare. Pellegrini che vengono, quindi, non da turisti ma veramente
come coloro che cercano un nuovo inizio della propria vita. Ed è un po’ questa la
caratteristica della festa del Perdono. (gf)