Messico: i familiari delle vittime del narcotraffico invocano giustizia
Accogliendo le istanze del ‘Movimiento por la Paz con Justicia y Dignidad’, un gruppo
di rappresentanti del Congresso del Messico si è assunto l’impegno di promuovere una
nuova legge per la tutela delle vittime della criminalità organizzata, di risarcire
le loro famiglie e di costituire un organismo ‘ad hoc’. Al termine di un recente incontro
con esponenti del ‘Movimiento’, guidato dal poeta Javier Sicilia che a marzo ha perso
un figlio, i parlamentari hanno ammesso il loro “debito nei confronti dei messicani”
e hanno chiesto “perdono alle vittime e a tutta la nazione”. “Anche voi – ha detto
Javier Sicilia rivolgendosi a deputati e senatori - siete corresponsabili dei nostri
morti e del nostro dolore”. E’ un dovere – ha aggiunto Sicilia le cui parole sono
state riprese dalla Misna – “creare una commissione per la verità e la riconciliazione
che documenti i 50.000 omicidi” avvenuti in Messico a partire dal 2006. Il bilancio
ufficiale è di circa 35.000 morti, ma secondo fonti indipendenti le vittime sono oltre
50.000. Il ‘Movimiento por la Paz con Justicia y Dignidad’ ha chiesto, in particolare,
che sia modificata una proposta di legge sulla sicurezza nazionale per attribuire
più potere alle forze armate nella lotta contro il narcotraffico. In base ai dati
contenuti nell’ultimo rapporto dell’Istituto messicano di statistica e geografia,
il numero degli omicidi in Messico è aumentato del 23% nel 2010 rispetto all’anno
precedente. Lo scorso anno sono stati 24.374. Nel 2009, invece, si sono registrati
19.803 omicidi. (A.L.)