L'esercito siriano spara sulla folla a Hama: si parla di 100 morti
Violentissima repressione in Siria. Fin da questa mattina l'esercito assedia la città
di Hama. L'osservatorio siriano per i diritti umani denuncia 45 morti ma secondo testimoni
diretti sarebbero circa 100. Tra le vittime ci sarebbero anche molte donne e bambini.
I carri armati hanno bombardato e sparato dall'alba sulla folla dei civili che da
settimane protestano contro il regime di Assad. Scontri anche in città dell'est e
del sud. Previste inoltre, secondo gli attivisti, nuove manifestazioni antigovernative
nel corso del Ramadan, che inizia domani. I particolari da Linda Giannattasio
La
durissima repressione della protesta siriana si è abbattuta questa volta sulla città
di Hama, dove i carri armati dell’esercito sarebbero entrati fin dall’alba, sparando
cannonate e colpi di mitragliatrice sulla folla in protesta da giorni contro il regime
di Bashar al Assad, in una delle più massicce manifestazioni delle ultime settimane
nel Paese. Secondo alcuni testimoni i tank dell'esercito avrebbero travolto le barricate
erette dagli abitanti e investito la città e i dintorni con una pioggia di granate,
colpendo i civili che hanno risposto con il lancio di bombe incendiarie e di pietre.
Il numero dei morti aumenta di ora in ora, tanti i corpi ancora abbandonati sulle
strade. Tagliati anche acqua ed elettricità verso i principali quartieri della città.
Una città, Hama, simbolo delle proteste anti-regime fin dal 1982, quando la repressione
di una rivolta ispirata dal movimento dei fratelli musulmani -bandito nel Paese- contro
l'allora presidente Hafez al-Assad, padre di Bashar, provocò la morte di 20mila persone.
Le truppe dell’esercito sono entrate in azione oggi anche nella cittadina orientale
di Deir el Zour e in quella meridionale di Harak, con un bilancio di altri 12 morti.
La repressione non sembra però fermare la protesta, che proseguirà domani con l’inizio
del Ramadan.