I giovani di tutti i continenti sono mobilitati per la Giornata mondiale della gioventù
che si svolgerà a Madrid dal 16 al 21 agosto: oltre alle diocesi partecipano all’evento
gruppi, associazioni, comunità e movimenti cattolici. Giorgia Innocenti ne
ha parlato con Stella Cernoni, della Comunità di Sant’Egidio:
R. – A Madrid
saremo in tanti della Comunità: una delegazione internazionale, composta da giovani
italiani, francesi, spagnoli naturalmente, belgi, ma anche alcune delegazioni di nostre
comunità dall’Africa e dall’America Latina. Avremo una chiesa dove ci sarà la preghiera
della Comunità; sarà animata l’adorazione e poi faremo incontri su quei temi che sono
un po’ più cari a noi della Comunità, come l’incontro con i poveri, come vivere il
Vangelo e l’amicizia con chi è più povero …
D. – Il Papa ci ha invitati
ad essere radicati, fondati in Cristo e saldi nella fede. Come riesce a vivere da
testimone il Vangelo?
R. – Io penso che questo messaggio sia importante,
perché credo che ci sia la tentazione nella vita di tutti i giorni a vivere una sorta
di vita parallela, una vita in cui a volte ci si dimentica di essere cristiani, ci
si dimentica che la fede non è qualcosa di privato, di chiuso da vivere di nascosto,
ma da vivere tutti i giorni e da testimoniare. Io credo che ci sia una bellezza dell’essere
cristiani che si testimonia con la gioia, con la simpatia, con la generosità, con
la solidarietà e questi sono tutti atteggiamenti che vanno vissuti e testimoniati
agli altri nella vita di tutti i giorni: all’università, per quanto mi riguarda, ma
poi anche nel mondo del lavoro. E quindi, penso che in questo senso questo sia possibile
viverlo solo se si è veramente “radicati”, come dice il Papa, se si hanno radici profonde
nella Chiesa e nel Vangelo. Allora penso che, ad esempio, la preghiera della sera
che la nostra comunità fa tutte le sere sia un aiuto per questo “essere radicati nel
Vangelo”.
D. – La cultura attuale tende ad escludere Dio, a considerare
la fede un fatto più privato, senza una rilevanza sociale. Che cosa ne pensi?
R.
– Io, invece, penso che sia esattamente il contrario. Io credo che se tutti vivessimo
la fede con più profondità e con più serietà, questo mondo sarebbe più bello e più
umano per tutti. Io credo che più ci si allontana da Dio e più il mondo diventa disumano,
vengono allontanati gli altri, si diventa disumani … Io credo che invece la nostra
fede debba essere sempre di più qualcosa che coinvolga le nostre società e che, in
qualche modo, influenzi le nostre società. Infatti, vivere “radicati nel Vangelo”
aiuta ad essere più umani e a costruire una società anche più giusta, da un punto
di vista di giustizia umana. (gf)