2011-07-30 15:38:55

All'Aquila torna il Festival musicale "Le pietre che cantano"


Concerti, opera, allestimenti tecnologici, rarità e workshop con i giovani: torna negli scenari artistici e incontaminati dei borghi aquilani il festival internazionale “Le pietre che cantano” dal 1 al 20 agosto. La musica e la cultura si impegnano a dare slancio progettuale alla ripresa del territorio disgregato dal sisma del 2009. Sono coinvolte istituzioni artistiche locali e musicisti internazionali tra cui Nicola Benedetti, Michele Campanella e il Quartetto di Cremona. Il servizio è di Gabriella Ceraso:RealAudioMP3

Il Chiostro di San Domenico all’Aquila, il Monastero di Santo Spirito a Ocre ma anche il Complesso monumentale di Bominaco e poi Fontecchio e Tione. Tutta abruzzese la 12.ma edizione delle Pietre che cantano, per contribuire ai restauri di questa terra, ma soprattutto per evidenziarne la storia come anche gli studi innovativi ed i giovani talenti. La direttrice artistica, Luisa Prayer:

“Se non si conosce l’importanza di questo patrimonio artistico non si sentirà la necessità di recuperarlo. L’altra azione che facciamo è quella di mettere in evidenza il tessuto culturale, un tessuto fitto, innervato di contributi importanti che abbiamo voluto sistemare in cartellone. Abbiamo anche voluto dare un’impronta ottimistica a questo nostro programma, presentando un cartellone così ricco ed importante com’era fino all’edizione precedente al sisma. Noi crediamo che la cultura sia alla base per la ripresa e lo sviluppo”.

A segnare il rapporto con il passato di questa terra, il Festival propone nove concerti, un’opera lirica ma soprattutto un’esclusiva: domenica 14 agosto, nella Chiesa di Santa Maria Assunta, a Bominaco, una Passione giullaresca su testo volgare del 1150, che per la prima volta porta in scena un Crocifisso dagli arti snodabili:

“Un esempio molto originale di oggetto scenico, perché questi Crocifissi vengono appunto usati per le rappresentazioni popolari. E’ realizzato dall’Accademia delle Belle Arti dell’Aquila su modello di un Crocifisso che è stato trovato a Fontecchio. Oltre a questo, lo spettacolo è stato costruito con grande attenzione per la filologia e, nello stesso tempo, Lucilla Galeazzi e la Compagnia Hora decima ne danno una versione molto fresca, suonando peraltro molti strumenti medievali”.

I nomi di Michelangelo Lupone e di Enrico Blatti danno invece la cifra della modernità delle proposte del Festival, dedicate alla tecnologia contemporanea e alla pratica dell’improvvisazione, mentre un’intera sezione sarà dedicata ai giovani. Ancora Luisa Prayer:

“Un altro degli spunti importanti per progettare una ripresa è sicuramente quello di puntare sui giovani. Invito tutti a tornare in Abruzzo, per dare coraggio anche alle persone che sono qui, per far sì che non si sentano sole ma apprezzate in questa loro particolarità”.







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