2011-07-29 14:17:42

Presentata a Roma la 68.ma Mostra del Cinema di Venezia


Un record per la 68.ma Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia, in programma dal 31 agosto al 10 settembre, presentata ufficialmente a Roma: per la prima volta nella sua storia tutti i lungometraggi nelle sezioni ufficiali - Concorso, Fuori Concorso e Orizzonti - sono in prima mondiale. L’apertura è affidata a George Clooney, regista dell’atteso “Le idi di marzo”, una storia di corruzione politica ambientata in un prossimo futuro. Il servizio di Luca Pellegrini:RealAudioMP3

Forse è anche una fortunata coincidenza avere così tanti titoli importanti e tutti in prima mondiale, alcuni di autori noti e attesi, altri quasi sconosciuti, ma che potrebbero diventare scoperte indimenticabili, perché anche a questo serve una Mostra di cinema. Ci sono certo notizie per invogliare i giovani ad affrontare spese e fatiche del Lido: a cominciare dalla popstar "Madonna", fuori concorso, che racconta la tormentata storia d'amore di Wallis Simpson, oppure un autore di fumetti come Gian Alfonso Pacinotti (Gipi), che rischia per la prima volta col cinema, addirittura in concorso, affrontando ne "L'ultimo terrestre" una storia singolare di alieni, che scendono sulla terra ma sono snobbati dai terrestri in crisi. E ancora dai fumetti arriva la squisita regista iraniana Marjane Satrapi con “Poulet aux Prunes”, ambientato nel 1958 a Teheran, e tanti gli italiani, come Comenicini e Crialese, anche loro in concorso, oppure riuniti nella sezione Controcampo ove, con grande libertà, affrontano temi di forte impatto sociale e politico. Insomma, non di sole star è fatta la Mostra, ma queste ci vogliono. E sono soprattutto americane, con un vistoso ritorno - e un sospiro di sollievo - da parte del direttore Marco Müller:

“Non c’è dubbio che, quando parliamo del cinema che arriva alla Mostra dagli Stati Uniti, non stiamo parlando dei film "mainstream" che usciranno il giorno dopo in tutte le sale del vostro quartiere. Basta pensare al film di apertura, il film di George Clooney. E’ un film tagliente, che parla dell’oggi con spirito critico. Quando andrete a vedere gli altri film, ci sarà Ami Canaan Mann, la figlia di Michael Mann, ci sarà il ritorno di Abel Ferrara con addirittura un film sulla fine del mondo. Quando Al Pacino riesce a realizzare il suo cinema saggistico, a questo punto si tratta di un cinema americano che è molto diverso da quel ‘corpo’ del cinema americano che frequentiamo. E’ un cinema americano che ha bisogno della Mostra”.

Tre territori fanno da contrappeso: Egitto e Siria e le loro tribolazioni politiche con tre documentari e una curiosità, il primo film in assoluto prodotto dalle Samoa, diretto e interpretato dagli isolani. Ma ci sono molte altre nicchie e tutte "di tendenza", che intersecano le sezioni e confermano la personalità degli autori, di ieri e di oggi: ecco allora il caro, vecchio Ermanno Olmi, ottantenne, che se ne va fuori concorso con "Il villaggio di cartone", la storia di un sacerdote, e i veterani Maselli-Lizzani-Gregoretti-Russo a fargli ottima compagnia con Scossa, un viaggio della memoria, per ricordare la tragedia del terremoto di Messina e Reggio, centotre anni fa. Infine, non cercate temi quest'anno alla Mostra, ma solo film, suggerisce Müller: "Abbiamo scelto soltanto quelli per far sognare e pensare. E, naturalmente, quelli belli". Dal 31 agosto il pubblico giudicherà.







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